Dici Syrah e si apre una battaglia tra Italia e Francia: le origini incerte di questo vitigno a bacca nera, coltivato in tutto il mondo, hanno alimentato la secolare contrapposizione tra le due nazioni, patrie di grandi vini. Nonostante la sua larga diffusione, le regioni italiane dove il Syrah ha trovato le condizioni ideali per dare origine a rossi di grande struttura, dal profilo aromatico accentuato e travolgente, sono la Sicilia e la Toscana.
Syrah: origini del vitigno e del nome
Una cosa è certa: il Syrah ha molti nomi e le sue origini sono ancora avvolte nel mistero. Che lo si chiami Shiraz, come la città iraniana dalla quale presumibilmente prende il nome, o Syrach, da quella siciliana di Siracusa, importante centro sin dai tempi della Magna Grecia, poco importa. Ciò che conta è che questo vitigno ha superato le onde del tempo, arrivando a noi ancora avvolto da un alone di leggenda… e di piacere!
Secondo un’antica leggenda, infatti, fu un cavaliere templare a portare per primo in Francia il Syrah. Sembra che Henri Gaspard de Sterinberg, di ritorno dalle Crociate nel XIII secolo, portò con sé alcune barbatelle di Syrah dal Medio Oriente. Queste attecchiscono nella zona del Rodano Orientale e così nascono leggende del vino quali l’Hermitage e Côte-Rôtie. Una semplice favola? Chissà. Quel che conta è che, oltre alla Francia, abbia trovato la via per la Sicilia!
Dove viene coltivato il Syrah in Italia e nel mondo?
In Italia il Syrah è conosciuto e apprezzato a diverse latitudini. Le principali regioni che lo vedono protagonista dei propri vini sono: Toscana, Puglia, Lazio e Sicilia. Utilizzato anche come vino da taglio, soprattutto in passato, ha raggiunto (finalmente) il pieno riconoscimento di qualità che merita.
Oggi il Syrah è un vitigno dalla diffusione internazionale, coltivato in Francia, Spagna, Portogallo, Argentina, California, Cile, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda e infine in Australia, altra zona di particolare elezione del vitigno tanto da essere il principale vitigno a bacca nera australiano.
Caratteristiche organolettiche del Syrah
Rintracciare nel calice cenni e suggestioni aromatiche è quanto di meglio un Wine Lover possa fare prima dell’assaggio! E i vini a base di Syrah offrono spunti unici e stimolanti. Qualche esempio? Cacao, liquirizia, pepe, frutti neri. Di media tannicità, i Syrah sono vini rossi saporiti, speziati, fruttati ed intensi che evolvono invecchiando e che regalano una dinamica gamma di sentori terziari tutti da scoprire. Per degustarne al meglio le caratteristiche, la temperatura di servizio ideale è di 18-20º C.
Syrah a tavola: gli abbinamenti gastronomici
I vini Syrah sono versatili negli abbinamenti, il Syrah “Terre Siciliane” IGT, per esempio, eccelle in abbinamento ai salumi in genere, alla carne rossa, cotta in diverse modalità e alla cacciagione, e in generale ai primi piatti ricchi e ai sapori forti e speziati. Per degli abbinamenti da ricordare, quello con i piatti tipici siciliani fa scintille: degusta il Syrah con gli involtini di carne alla siciliana, le braciole alla messinese e l’agglassato di carne. E con il pesce? Questo vino rosso può essere abbinato anche a zuppe e brodi di pesce molto speziate e condite.
Identikit del vitigno Syrah
Come si presenta il vitigno Syrah? Ha foglie medio-grande, di forma pentagonale, trilobata o pentalobata. I grappoli sono mediamente compatti, spargoli (con chicchi radi), cilindrici e possono presentare un’ala. Gli acini sono ovoidali, con buccia poco consistente ma molto pruinosa, di un bel colore blu-nero. Il Syrah ha buona produttività, regolare, ed è piuttosto resistente. In Sicilia in modo particolare trova il microclima ideale per esprimersi al meglio.
Ora che conosci qualche curiosità in più su questo vino, non ti resta che assaggiare il Syrah con gli abbinamenti gastronomici migliori consigliati da Giordano!