Anche in una regione piccola come l’Umbria possono albergare interessanti (e inaspettate) curiosità: ne abbiamo scelte 5, perfette per invogliarti a partire per un freschissimo weekend alla scoperta del Cuore Verde d’Italia!
1 – Dialetti, ma quanti siete?
Davvero complesso catalogare i dialetti parlati in Umbria. Pare impossibile che in un fazzoletto di terra così piccolo possano essercene così tanti, eppure è così. Piccoli centri a distanza di pochi chilometri presentano parole anche molto diverse per indicare la stessa cosa. I principali gruppi? Dialetto Perugino, Folignate, Eugubino, Orvietano, Ternano, Narnese, Castellano… e così via! Ciascuno di questi presenta ulteriori suddivisioni al proprio interno… generando una ricchezza linguistica notevole e affascinante!
2 – Il Cuore Verde d’Italia
L’Umbria è una delle 5 regioni italiane interne, vale a dire prive di sbocco sul mare. Ha una superficie di circa 8.500 km quadrati,e il 70% dell’intero territorio è collinare. Una vastissima parte del territorio è coperto di vegetazione: è proprio la natura boscosa e lussureggiante dell’Umbria ad averle nel tempo donato l’appellativo di Cuore Verde d’Italia. Un paesaggio verde e fresco, caratterizzato da un clima mite e da scorci degni di una favola.
3 – L’Umbria del vino
Un assaggio di vino dall’Umbria? Ti suggeriamo due etichette pregiate, presenza costante nel nostro catalogo: Umbria IGT Rosso 2015 “Collection” e Orvieto DOC 2016. L’Umbria IGT Rosso porta in tavola un carattere forte, perfettamente adatto a esaltare primi piatti tradizionali e secondi di selvaggina o carni rosse. Perché te ne innamorerai? Per il profumo, carico di suggestioni fruttate e pungenti note speziate.
Un bianco? Orvieto DOC 2016, per moltissimi motivi. Perché è un vino nobile, il preferito di Papi e Principi fin dal Medioevo. Per il sapore vivace, annunciato da un bouquet fruttato e pieno. Per l’eleganza con la quale anima anche l’aperitivo più semplice. Per trasformare la cucina di mare in un’indimenticabile esperienza dei sensi!
4 – Il Pane sciapo di Perugia
Se l’hai già provato, è probabile che ti abbia stupito, forse addirittura deluso. Ma come? Un pane privo di sapore? Assaggialo ancora: la mancanza di sale non è una distrazione, ma una peculiarità alla quale ti abituerai, e che rivelerà la complessa natura di questo prodotto da forno. Ma perché in Umbria lo si prepara così? Per una ragione storica. Dopo la Guerra del sale combattuta nel 1540, lo Stato Pontificio estese i propri confini fino all’Umbria. Per evitare di pagare la Tassa sul sale imposta dal Papa, i Perugini iniziarono a produrre pane senza sale. Una risoluta dimostrazione di carattere, che si è trasformata in un’abitudine così longeva da diventare tradizione.
5 – Prima dei Baci era il tempo dei…
Tutti conoscono i Baci, specialità della Perugina. Forse però non tutti sanno che inizialmente si chiamavano in un altro modo… La Perugina, nata nel 1907, iniziò a produrre una serie di cioccolatini con gli scarti della lavorazione di altri dolci (in particolare nocciole in granella o a tocchi e cioccolato). Per via della forma, pensarono di chiamarli… Cazzotti. Un nome non proprio invitante per un dolce, che strideva un po’ con l’aura di romanticismo che nel tempo avrebbero maturato. Ci pensò Gabriele d’Annunzio a ribattere questi dolcetti: da Cazzotti a Baci. Un nome più invitante, non trovi?