Toscana, regione dai mille piccoli segreti: la regione che ha visto nascere la lingua italiana, culla di importanti figure storiche che hanno dato lustro alla nostra nazione nel mondo, è ricca di storie, tradizioni e curiosità. Ne abbiamo scelte 5: preparati a scoprire una Toscana segreta!
1 – Fischio d’inizio!
La Toscana ama il calcio: ospita infatti il più alto numero di squadre di tutta la penisola. Sono numerose le associazioni sportive, e rappresentano ogni livello del variegato mondo del pallone. Non mancano formazioni di spicco, con 4 squadre che occupano posizioni di rilievo a livello nazionale: Fiorentina, Siena, Pisa e Livorno.
2 – Origine della parola Bistecca
La Bistecca alla Fiorentina è un piatto amatissimo, estremamente rappresentativo di Firenze e dell’intera Toscana. Il termine bistecca è nato proprio a Firenze, nel ‘500. Alcuni inglesi, in città per concludere affari, assaggiarono le carbonate (fette di manzo cotte sulla brace), servite in piazza San Lorenzo durante una festa popolare. Gradirono moltissimo quel piatto, e iniziarono a dire a gran voce Beef Steak! Beef Steak! (che in inglese significa Bistecca di manzo) per chiederne ancora. Nel chiasso della festa quel richiamo divertì i presenti, che nel ripeterlo storpiarono i termini inglesi trasformandoli nella parola italiana bistecca.
3 – La nascita della Finocchiona
Un salume famoso e apprezzato ben oltre i confini della Toscana, la Finocchiona nacque in epoca Medioevale. Si contendono la paternità di questo celebre insaccato Campi Bisenzio e Greve in Chianti. Non esattamente dettata da una precisa scelta di gusto, la decisione di sostituire il pepe con i semi di finocchio aveva una duplice motivazione: da un lato economica, perché molto meno costosi del pepe, dall’altro opportunistica, perché il sapore del finocchio, dolce e pronunciato, poteva essere utile a coprire eventuali difetti delle carni. Oggi la Finocchiona è un salume di primissima qualità, e il sapore dei semi gli conferisce una personalità intrigante, un tratto distintivo che rende questo salume unico al mondo. Un suggerimento? Prova un piatto di Pasta con finocchiona e zucchini accompagnato da un bicchiere di Selvato Toscana IGT Rosso: ti conquisterà!
4 – Il Gallo Nero
Perché il Gallo Nero è il simbolo del Chianti Classico? Anche in questo caso occorre tornare indietro nel tempo. Un’antica disputa sui confini del Chianti, situato tra i territori controllati da Siena e Firenze, fu risolta con una gara: si stabilì che un cavaliere di ciascuna città dovesse partire al canto del gallo e dirigersi verso l'avversario. Il punto d'incontro dei due avrebbe determinato il nuovo confine delle rispettive province. Siena scelse un gallo bianco, ben pasciuto e in forze, per dare il via alla gara. Firenze un gallo nero, messo a digiuno per alcuni giorni e tenuto rinchiuso in un luogo scuro. Il gallo nero, liberato poco prima dell’alba, iniziò immediatamente a cantare, dando il via al cavaliere fiorentino. Questi percorse un significativo tratto di strada prima di incrociare l’avversario, partito da Siena molto più tardi. La vittoria del Gallo Nero spostò i confini d’influenza della zona del Chianti: per questo è rimasto indissolubilmente legato al pregiato vino toscano. La prossima volta che stapperai un Chianti, ricorda di omaggiare l'eroico Gallo Nero con un brindisi!
5 – La spada nella roccia… di San Galgano
A Montesiepi in provincia di Siena, si trova una curiosa Abbazia: non ha più il tetto e ospita al proprio interno una Rotonda (edificio di culto a pianta circolare con soffitto a cupola). Strano a dirsi, la Rotonda di San Galgano è più antica dell’Abbazia che la circonda. Ma non è questa la particolarità che attrae turisti e curiosi, quanto piuttosto la spada infissa nella roccia proprio al centro della Rotonda stessa. San Galgano, infatti, rinunciò alla vita di Cavaliere e sancì l’inizio della sua nuova esistenza come monaco conficcando nella roccia la propria spada. Un Artù italiano, si potrebbe quasi dire: o per meglio dire, un Artù toscano!
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