Amari tipici calabresi: gusto e tradizione da scoprire

Oltre ai bellissimi scorci marittimi, alle montagne selvagge e ai Parchi Nazionali di enorme valore naturalistico, la Calabria può sfoggiare un’altra meraviglia: l’amaro.

È questa regione - la più meridionale d’Italia - a detenere infatti il primato per gli amari migliori del mondo, con un interesse che è esploso negli ultimi anni e che è facilmente spiegabile con la biodiversità offerta da questo magico luogo.

Vuoi concludere le tue serate in bellezza con i migliori liquori all’italiana? Inizia da questi amari tipici calabresi, per un successo assicurato!

Il piacere dei contrasti: i migliori amari calabresi da provare

Alla fine di un pasto abbondante, per risollevare una giornata storta o semplicemente come esperienza meditativa, l’amaro offre un istante di raccoglimento ormai divenuto un vero e proprio rituale culturale per gli italiani, che consumano questa bevanda soprattutto come digestivo. I suoi toni amari non sono un limite, ma anzi un pregio, poiché creano contrasti gustativi complessi e intriganti, tra note graffianti, sentori dolciastri e un retrogusto balsamico che stimola i sensi.

Il re degli amari calabresi: Vecchio Amaro Del Capo

La prima proposta da cui iniziare è proprio il liquore calabrese più tradizionale e iconico: il Vecchio Amaro Del Capo, qui presentato in una confezione esclusiva, ideale anche per un regalo.

Frutto dell’esperienza dei mastri distillatori Caffo - che lo hanno ideato negli anni ‘70 ispirandosi alla bellissima località marittima Capo Vaticano - questo amaro è lo specchio della ricchezza naturalistica della regione, poiché racchiude le essenze di ben 29 ingredienti (tra cui spiccano arancio, mandarino, liquirizia, anice, menta, camomilla, issopo e ginepro), raccolti in stagioni diverse e macerati singolarmente con enorme cura.

La migliore degustazione di questo amaro calabrese - in genere in occasione di un fine pasto o durante un momento meditativo - dovrebbe avvenire a circa -20°C, una temperatura che esalta le sue potenti note organolettiche.

Le caratteristiche dell’Amaro del Capo lo rendono però adatto anche all’uso in mixology per la creazione di versioni alternative del Negroni o del Manhattan. Si può consumare da solo, con dei biscotti o con un tagliere di formaggi stagionati.

Se poi i suoi sentori ti fanno innamorare, non perderti la versione Vecchio Amaro Del Capo "Riserva Del Centenario", la bottiglia limited edition che festeggia i 100 anni dell’iconico amaro calabrese, compiuti nel 2015. Un prodotto da meditazione che in questo caso si trasforma in cimelio da collezione, da sfoggiare nella vetrina dei liquori o da stappare per un’occasione davvero importante.

Vecchio Amaro Del Capo "Red Hot Edition”, per chi non teme un po’ di calore

La Calabria è famosa per molte cose: le coste, le montagne, la cucina genuina. Un elemento che la rappresenta appieno però è il peperoncino rosso, uno dei suoi ingredienti più emblematici, che ha fornito a Caffo l’ispirazione perfetta per una nuova versione del proprio storico amaro.

In un bicchierino di Vecchio Amaro Del Capo "Red Hot Edition” troverai i tratti organolettici che da più di un secolo caratterizzano il prodotto, tra sentori erbacei e morbide note fruttate, ma con una scintilla particolare conferita dall’aggiunta del peperoncino.

Degustalo a una temperatura di circa -20°C per percepire appieno la nota piccante che denota questa nuova versione, per digerire un pasto impegnativo, da solo o in compagnia di un pezzo di cioccolato. Peperoncino e fondente, in fondo, sono l’accoppiata perfetta!

Amaro Importante "Jefferson", una tradizione che viene dal mare

Qualcuno potrebbe definirlo il miglior amaro calabrese, ma le ambizioni di Mr. Jefferson lo hanno portato molto più alto, fino a ottenere nel 2018 il riconoscimento come miglior liquore al mondo in occasione del World Liqueur Awards.

Creato da Ivan Trombino, distillatore del Vecchio Magazzino Doganale - a sua volta fondato dai superstiti di una nave naufragata al largo delle coste calabresi - l’Amaro Importante "Jefferson" sfoggia tra le proprie botaniche ingredienti rigorosamente locali, come limone, arancia, bergamotto, origano e rosmarino, macerati singolarmente in stagioni diverse per poi essere assemblati al termine dell’infusione.

Questa lunga lavorazione - che dura quasi un anno - esalta gli aromi di ogni materia prima, donando al palato il gusto amaricante delle erbe e quello fresco e dolciastro dei frutti.

Come bere questo amaro calabrese artigianale? Ovviamente fresco di congelatore, da solo alla fine del pasto, o in compagnia di ricette speziate di stampo etnico o con un dessert alla frutta secca.

Calabria, terra di amari iconici

Mentre i liquori sono spirits diffusi in tutto il mondo e declinati in moltissime ricette internazionali, gli amari sono un prodotto tipicamente (anche se non esclusivamente) italiano, derivato dagli antichi vini aromatizzati alle erbe in voga nell’Antica Roma.

Fin dall’antichità, la Penisola ha dimostrato di avere moltissimo da offrire per queste produzioni: piante alpine, erbe mediterranee, spezie, bacche, radici, agrumi e molti altri frutti, un patrimonio straordinario offerto da Madre Natura e lavorato dalla mano dell’uomo per dare vita ad amari straordinari.

La Calabria ricopre un ruolo di punta in questo contesto, in primo luogo per la tradizione monastica orientale e occidentale che ha caratterizzato questa regione e che ha contribuito alla nascita di infusi, macerati e tinture medicamentose. Con l’aggiunta di un po’ di zucchero, queste bevande si sono diffuse in seguito con uno scopo più ricreazionale, raggiungendo le tavole degli italiani come digestivi.

La “punta dello stivale” ha però anche dei meriti geografici, rappresentati da una varietà di terroir che offre ai mastri distillatori ingredienti dalla carica aromatica straordinaria: arancia, mandarino, bergamotto, limone, liquirizia, mirto, alloro, finocchietto selvatico, china, issopo, assenzio, peperoncino, genziana e molto altro. Tutto questo dona agli amari digestivi calabresi una gamma variegata di sentori unici, che ha fatto impazzire il panorama del beverage internazionale.

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