La Barbera, vino rosso piemontese viene spesso considerata la versione “femminile” del Barolo: quest’ultimo è uno dei vini più conosciuti in tutto il mondo, vanta numerosi premi internazionali e ha un’antichissima tradizione alle spalle. Sua “sorella” invece ha fatto l’ingresso nella cerchia dei grandi vini in tempi più recenti ma non ha niente da invidiare al cosiddetto “re dei vini” o “vino dei re”. Oggi vogliamo raccontarti alcuni aneddoti su quest’altra importante denominazione del Piemonte. Sei già pronto a tuffare il naso nel tuo calice di Barbera? Allora cominciamo.
La storia, le origini del nome e la vinificazione del Barbera
L'origine del nome Barbera risale probabilmente ad antichi cognomi subalpini come Barbero, Barberio, Barberis: soprannomi collegati al mestiere del barbiere, occupazione all’epoca era molto rispettata e dotata di un suo discreto patrimonio economico. Un’altra ipotesi sostiene che la Barbera abbia le sue radici etimologiche nello stesso terreno su cui sorgevano i numerosi villaggi “barbari” della zona: idea che ha la sua logica se si pensa che il Piemonte è storicamente una terra di confine, usata come porta d’accesso alla penisola italica.
Nonostante la scarsità di testimonianze scritte antiche, si ipotizza che la coltivazione del vitigno Barbera risalga al Medioevo, si deve però aspettare il 1512 per il primo atto catastale che ne segnala la presenza presso il Comune di Chieti. Certo è che il vitigno Barbera è un simbolo del territorio piemontese e se un tempo era considerato un vino da pasto, senza troppe pretese, oggi si distingue per numerosi esempi di eccellenze vinicole.
È proprio la sua grande versatilità uno dei maggior punti di forza. Viene vinificato in purezza per ottenere sia vini freschi e piacevoli da consumare giovani, sia vini importanti affinati in legno e destinati a lunghi invecchiamenti. Inoltre, è anche molto spesso utilizzato come vitigno migliorativo per apportare colore e struttura a quei vini che altrimenti risulterebbero un po’ piatti. Insomma…è a tutti gli effetti un ottimo jolly da poter utilizzare anche in abbinamento alle pietanze più disparate.
Vini Barbera: terroir, denominazioni, caratteristiche e abbinamenti
Il terroir piemontese, ovvero l’insieme delle condizioni naturali della zona, gioca un ruolo cruciale nell’offrire le diverse sfumature di eccellenza di questo celebre vino. Il Piemonte ha un suolo che varia da una zona all’altra; tuttavia, presenta terreni calcarei e argillosi che, insieme all’altitudine, all’esposizione al sole e al clima influenzato dalle Alpi, oltre all’esperienza vinicola italiana, contribuiscono a creare le condizioni ideali per la produzione di vini Barbera di qualità.
Ed è infatti tra Asti e Alessandria, nel Monferrato che il vitigno Barbera ha guadagnato celebri denominazioni come il Barbera D’asti DOCG Piemonte, Nizza DOCG, Barbera del Monferrato Superiore DOCG e numerose altre DOC tra cui per esempio Barbera d’Alba DOC e Barbera Piemonte DOC.
Vale davvero la pena lasciarsi catturare dai dettagli e dalle numerose differenze che rendono ogni bottiglia di Barbera unica, per questo è bene conoscere le caratteristiche di tre diverse espressioni di vino Barbera e i loro abbinamenti gastronomici ideali:
- Barbera d’Asti DOCG Piedmont: un “classico” piemontese, da uve Barbera d’Asti, invecchiato sapientemente in botti di rovere, di colore rosso profondo e dai suadenti profumi di mora e balsami del legno. Il gusto presenta morbidezza e acidità bilanciati, gli abbinamenti ideali del Barbera d’Asti DOCG sono le minestre, i salumi e i piatti ricchi a base di carne.
- Barbera Piemonte DOC: vino rosso secco unico, fine ed elegante, di buona struttura e concentrazione, ottenuto da pregiate uve Barbera e vinificato con temperatura controllata. Dal colore rosso brillante e dai sentori fruttati di ciliegia e mora, questo vino dal sapore deciso ma vellutato accompagna egregiamente a tavola i piatti di carne rossa e selvaggina, le minestre, gli antipasti, i salumi e i formaggi, anche piccanti.
- Barbera d’Alba DOC: nasce da vitigni coltivati nella zona delle Langhe e territorio di numerosi eccellenti vini quali il Barolo e il Barbaresco, adatto sia alla quotidianità che alle occasioni importanti, grazie al suo carattere austero seppur morbido. Il Barbera d’Alba DOC è caratterizzato da un colore rosso tendente al violaceo, un intenso profumo di ciliegia e marasca, tannino moderato e sapore equilibrato. A tavola va a nozze con i tipici antipasti piemontesi come vitello tonnato, carne cruda, tajarin al ragù di salsiccia e arrosti, oltre a piatti vegetariani e zuppe.
Curiosità sulla Barbera
Il Barbera o la Barbera? Vino e vitigno hanno lo stesso nome, ma tradizionalmente si indica al femminile “La Barbera” il nome del vino, mentre al maschile “Il Barbera” il nome del vitigno.
Non tutti sanno che il Barbera è il vitigno più coltivato in Piemonte: rappresenta circa il 35% dell’intera superficie vitata della regione, circa 50.000 ettari e non esiste alcun comune dove non si coltivi, oltre ad essere il vitigno a bacca rossa più diffuso in Italia insieme al Sangiovese.
Per concludere con una curiosità più “tecnica” devi sapere che su alcuni frutti compresi gli acini dell’uva, è presente una sostanza biancastra, cerosa, chiamata pruina, che ha la proprietà di proteggere l’interno del frutto dalla disidratazione. Il Barbera presenta un elevato livello di pruina, ed è proprio grazie alle caratteristiche naturali che possiede questo vitigno se la Barbera è diventato un vino d’eccellenza.
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