Che sia utilizzato in purezza oppure in blend, lo Chardonnay è uno dei vitigni internazionali a bacca bianca più famosi al mondo, una varietà francese che ha girato il mondo, adattandosi a diversi terroir in giro per il mondo. Forse è proprio grazie a questa sua straordinaria adattabilità che è in grado di produrre vini beverini e tanto facili da abbinare a tavola.
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Caratteristiche dello Chardonnay
Un vitigno ricco di sfaccettature come lo Chardonnay non è facile da descrivere, soprattutto perché i suoi tratti si devono in larga misura agli ambienti in cui il vitigno cresce, tanto a livello climatico quando geologico, nonché - ovviamente - alle pratiche di viticoltura a cui le uve sono sottoposte. Si può tuttavia individuare un filo conduttore tra le diverse tipologie di Chardonnay, un’identità comune che caratterizza questa sorta di “famiglia allargata”.
Resistente e dalla resa abbondante, questo vitigno cresce rigoglioso in punti diversi del globo - Italia, California, America del Sud, Francia, Australia e Nuova Zelanda - con una predilezione per le zone temperate e ventilate e per i terreni ricchi di calcare e argilla.
Servire lo Chardonnay a una temperatura di 8°-10°C è il modo migliore per accentuare tutte queste sfumature, che variano a seconda della zona di produzione. In linea di massima gli esemplari più giovani sono caratterizzati da una notevole leggerezza e da un profilo organolettico pulito, fruttato e vivace, con note di pera, pesca e mela, sfumature agrumate, sentori floreali e a volte di frutta esotica. Al palato è minerale e acidulo, equilibrato e mediamente corposo.
Questi tratti maturano con l’invecchiamento in barrique di rovere, che amplifica i sentori speziati, tostati e leggermente vanigliati, e rende la consistenza più corposa, quasi burrosa.
Un vino di tutti e per tutti: i numerosi terroir dello Chardonnay
Nei periodi della sua massima diffusione, lo Chardonnay non si è limitato a conquistare la Francia, sua terra natia, ma si è spinto in altri continenti, assumendo identità nuove a seconda dei Paesi che lo hanno accolto:
- Francia: nella Borgogna, sua terra d’origine, questo vitigno cresce in un clima continentale e umido, dando vita a vini dalle spiccate note acidule e sentori agrumati, con ottimi risultati per esempio nei Chablis. Scendendo verso sud assume sfumature più concentrate, corpose e calde, con note di burro, vaniglia, miele, frutta secca e marzapane, spesso dovute all’affinamento in legno. Il vitigno è molto apprezzato anche nella Champagne, dove dà vita all’omonimo spumante assieme a Pinot Noir e Pinot Meunier.
- California: le alte temperature hanno un forte impatto sulla trama organolettica dei vini qui prodotti, che assumono una maggiore corposità e un bouquet ricco e profondo, profumato di frutta matura. Molti di questi vini vengono messi in commercio dopo un periodo di affinamento in botti di rovere, che dona al prodotto sfumature burrose e vanigliate. La California dona anche zona più fresche, che producono Chardonnay dai sentori floreali e agrumati e dal tocco più acidulo.
- Italia: qui lo Chardonnay ha trovato una patria accogliente tanto al nord quanto al sud, con esempi notevoli in Friuli Venezia Giulia, Trentino, Toscana e Puglia. Al nord sviluppa note minerali e sentori freschi di mela verde, pera e agrumi, mentre scendendo lungo la penisola il bouquet organolettico si fa più caldo e corposo, con sentori tropicali, in corrispondenza di un clima più caldo e mediterraneo.
- Nuova Zelanda: il vitigno viene coltivato in molte regioni, assumendo un profilo meno corposo, fresco, agrumato e minerale nelle zone caratterizzate da un clima più fresco - come Marlborough - e tonalità più profonde e piene (ma sembra controbilanciate da una punta di acidità) nelle zone più calde, come Gisborne e Hawke's Bay.
- Sud America: qui i vitigni di Chardonnay trovano casa soprattutto in Argentina e in Cile. Nel primo, assume un profilo fine ed elegante, mentre nel secondo si riconosce per i sentori di pera e mela verde e per una gradevole acidità, con sfumature più tropicali nelle zone più calde.
- Australia: nella zona delle Colline di Adelaide e nella Penisola di Mornington, le temperature fresche danno vita a vini complessi, dai profumi di agrumi, pesca e melone, mentre nella calda Margaret River le note organolettiche tendono a essere più concentrate e articolate. Gli appezzamenti ad elevate altitudini della Yarra Valley danno invece vita a vini sobri, eleganti e fini, profumati di pesca bianca.
I migliori Chardonnay e abbinamenti gastronomici da non lasciarsi sfuggire
Italiani, francesi, australiani, neozelandesi… gli Chardonnay sono vini di mondo, capaci di dare vita a così tante sfumature da mettere in difficoltà anche i più accaniti wine lovers e aspiranti sommelier. Se sei alle prime armi con questo prodotto e vuoi iniziare a conoscerlo, ecco le migliori proposte Giordano, da assaggiare, abbinare e amare!
"Pizzicanto" Chardonnay Salento IGT
Sebbene in Italia lo Chardonnay sia diffuso soprattutto al nord, le temperature più calde e mediterranee gli offrono un ottimo contesto in cui crescere, dando vita a vini ottimi. È il caso del "Pizzicanto" Chardonnay Salento IGT, un vino che porta nel calice la passione di una terra ricca di storia, cultura e tradizioni, ma soprattutto una trama organolettica che fa venire subito voglia di prendere un altro sorso.
Questo Pizzicanto conquista prima di tutto lo sguardo, con il suo colore giallo paglierino tendente al dorato. I profumi sono intensi, con note di frutta a polpa gialla, mentre al palato regala una freschezza sorprendente, con suggestioni di miele che ammorbidiscono l’esperienza. Servilo in occasione di ricchi aperitivi e con antipasti di terra e di mare, o in compagnia di primi piatti e secondi della tradizione mediterranea, come la pasta con le sarde, una parmigiana di melanzane o pesci grigliati con limone ed erbe aromatiche.
Sebastiani California Chardonnay
Per fare esperienza dei migliori Chardonnay invecchiati è un’ottima idea stappare una bottiglia californiana, come un Sebastiani California Chardonnay, prodotto nella zona di Lodi. Le temperature calde conferiscono alle uve una maggiore profondità organolettica, che si riflette sulle note aromatiche di questo vino, dal suadente colore dorato. Lasciati conquistare dal perfetto bilanciamento tra i sentori di agrumi e mela percepibili all’olfatto e le suggestioni calde di mela cotta, legno e crème brûlée evidenziate all’assaggio.
Tra i migliori abbinamenti con lo Chardonnay spiccano le ricette di pesce più saporite, dal fritto misto al pesce spada alla siciliana, dal tonno alla griglia a un ricco cacciucco alla livornese.
Reserva Chardonnay
Prodotto a Casablanca, nel cuore del Cile, questo Reserva Chardonnay sfoggia un colore giallo paglierino, e deve la propria grinta aromatica al periodo di affinamento in botti di rovere francese. Come spesso accade con questi prodotti, i sentori vengono amplificati e risultano più morbidi.
Ne sono un esempio le note di ananas, vaniglia e frutta secca. Caratterizzato da una buona corposità e da un gusto che richiama i sentori tropicali e di vaniglia, questo vino bilancia bene queste sensazioni morbide con una punta di acidità, che si sposa alla perfezione con la gran parte dei piatti di mare, come risotti agli scampi, lasagne di pesce, crostacei alla griglia e filetti di pesce al forno. Non male anche con piatti a base di carne bianca o - per chi lo desidera stappare in occasione di un aperitivo all’italiana - con un gustoso tagliere di formaggi.
Chardonnay Koonangua Hill
Chiude questa rassegna un australiano dalle note fruttate e cremose: uno Chardonnay Koonangua Hill. Vinificato da uve coltivate tra Barossa e la Eden Valley, questo vino è il compagno ideale dei piatti primaverili dai sapori leggeri, da gustare durante i pranzi in giardino o i pic nic al parco.
Insalate, fettine di pollo, risotti agli asparagi o una pasta con le zucchine si sposano alla perfezione con i sentori fruttati di questo vino, tra note di pera, mela, melone, mandorla e un tocco rinfrescante dato dalla citronella. Grazie all'affinamento di 6 mesi in rovere, la freschezza è ben bilanciata da un gusto cremoso e avvolgente. Un must have per chi vuole provare uno Chardonnay dal carattere deciso.
Storia e terroir dello Chardonnay
Nonostante alcune teorie facciano risalire la nascita dello Chardonnay al Medio Oriente (portato forse in Europa dai Crociati di ritorno dalla Guerra Santa), studi genetici hanno aumentato le probabilità che si tratti di una varietà francese, nata dall’unione naturale tra Pinot Noir e Gouais Blanc.
Il vitigno si diffuse inizialmente nel sud della Borgogna, forse in periodo romano, prendendo il nome dal villaggio di Chardonnay, nella zona di Mâconnais, ma fu soprattutto tra il VIII e il X secolo che fu valorizzato dall’attenta coltivazione da parte dei frati dell’abbazia francese di Pontigny, mentre nell’Alto Medioevo cominciò a riscuotere una certa fortuna anche nella Champagne, dove era noto con il nome di Formenteau, per via dei piccoli acini simili a chicchi di grano.
Il destino dello Chardonnay era però quello di viaggiare: le varie importazioni lo portarono lontano da casa, fino a farlo diventare uno dei prodotti più popolari nel mondo enologico.
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