Ogni vino è diverso. Chiunque lo ami, sa bene che è così. E se ogni vino ha caratteristiche diverse, va da sé che ciascun vino merita una bottiglia che sappia meglio conservarlo, esaltandone e preservandone al contempo le caratteristiche. Per questo esistono varie tipologie di bottiglie, e ne esistono diversi formati. Iniziamo a scoprire insieme quali sono quelle principali.
Quando sono nate le bottiglie di vino in vetro?
L’uso del vetro per conservare il vino risale all’antichità, tuttavia l’antica tradizione romana prevedeva delle anfore di vetro molto diverse dalle bottiglie utilizzate oggi: erano infatti troppo pesanti e delicate, difficili da maneggiare e da trasportare senza rompersi. In seguito, nel Medioevo, venivano utilizzate le botti di legno, dalle quali si prelevava volta per volta il vino all’interno di caraffe per poterlo portare a tavola. Fu nel 1650 che iniziarono a venire prodotte le bottiglie di vetro per il vino come le conosciamo; grazie alle intuizioni di mastri vetrai è da allora possibile conservare al meglio il nettare di Bacco, minimizzando i fattori che potrebbero comprometterne la qualità, come la luce e il contatto con l’ossigeno. È nello stesso periodo che fanno comparsa i tappi di sughero, contribuendo al corretto invecchiamento del vino. Ecco come, negli anni successivi, si è iniziato a produrre bottiglie di vino dalle più svariate forme, dimensioni e colori, ma vediamo quali tipologie si sono poi effettivamente affermate nel mercato.
Nomi delle bottiglie di vino in base alla loro forma
Le bottiglie di vino vengono classificate in base alla loro dimensione o forma, ciascuna delle quali risulta essere più adatta a specifiche tipologie di vino piuttosto che altre, per preservarne al meglio le caratteristiche organolettiche. Ecco, dunque, i nomi delle bottiglie di vino in base alla loro forma:
Bordolese
Caratterizzata da corpo cilindrico, spalla molto accentuata e collo corto, questa bottiglia è nata in Francia, nella zona di Bordeaux ed è ad oggi la bottiglia più utilizzata per i vini fermi di qualsiasi tipologia. La sua forma è perfetta per trattenere eventuali residui durante la mescita: e se un tempo questo era d’obbligo, considerate le tecniche produttive dei secoli passati, oggi aiuta a tenere lontani dal calice quei residui minimi che è possibile si formino nei rossi più importanti. Può essere sia di colore trasparente per i vini bianchi che verde o marrone per i vini rossi.
Borgognotta
Anche in questo caso di origine francese, la Borgognotta è una bottiglia caratterizzata da spalle slanciate e collo lungo ed è di solito utilizzata per i vini bianchi. In Borgogna, là dove è nata, questa suddivisione categorica non è rispettata: viene infatti utilizzata sia per i vini rossi che per quelli bianchi. La sua forma cilindro-conica riduce infatti il rischio di ossidazione e protegge al meglio gli aromi dei vini prodotti in questa zona, delicati e aromatici.
Renana (o Alsaziana)
Di forma particolarmente slanciata e allungata, priva di spalla e di rientranza sulla base, è anch’essa indicata per bianchi e rosati, di facile beva. Questa forma di bottiglia proviene dall’area vinicola del Reno, in Germania, ed è pensata per ospitare quei vini che non presentano residui e fecce.
Champagnotta
La Champagnotta è simile alla Borgognotta, e le sole differenze sono nel vetro decisamente più spesso e nel fondo, con una concavità più pronunciata. Perché? Per resistere alla pressione dello Champagne e degli spumanti metodo classico che vengono conservati al suo interno.
Albeisa
Anche l’Albeisa ricorda la forma della Borgognotta, ed è utilizzata principalmente nelle Langhe per ospitare vini di grande blasone (Barolo DOCG e Barbaresco DOCG su tutti). La bottiglia Albeisa si caratterizza per essere bassa, larga e slanciata, con spalle piatte e una forma ovale, oltre ad avere la parte inferiore più ampia per permettere a questi vini di grande calibro di gioire del periodo di invecchiamento prolungato in bottiglia di cui necessitato per sviluppare le loro peculiarità.
Nomi delle bottiglie di vino in base alla loro dimensione
Nonostante il formato standard delle bottiglie di vino al quale siamo abituati sia quello da 0,75 L, esistono svariati formati di bottiglie di vino, multipli o frazioni della dimensione standard. Ogni formato soddisfa particolari esigenze; per esempio, un formato piccolo di bottiglia di vino è particolarmente adatto a chi beve occasionalmente solo un calice di vino, mentre i formati più grandi contengono dei vini più pregiati e costosi e sono difficilmente reperibili, divenendo molto ambite per i collezionisti di bottiglie di vino. Inoltre, le bottiglie di dimensioni maggiori sono indicate per un miglior invecchiamento del vino: il vetro è generalmente più spesso ed impedisce l’infiltrazione della luce, oltre a contenere in proporzione una percentuale di aria inferiore rispetto alla quantità di vino. Ciò si traduce in un ridotto rischio di ossidazione e una maturazione del vino all’interno della bottiglia più lenta, pertanto, se si vuole conservare a lungo una bottiglia in cantina, il formato grande è quello più consigliato. Ecco, quindi, l’elenco dei principali formati delle bottiglie di vino, dalle più piccole a veri e propri giganti!
- Piccolo (0,1875 litri): formato conosciuto anche come Quart, dalle dimensioni ridotte e spesso utilizzato per il vino spumante e lo Champagne;
- Chopin (0,25 litri): bottiglia leggermente più grande Piccolo, anch’essa utilizzata per lo Champagne;
- Demi (0,375 litri): si tratta di una mezza bottiglia, formato spesso scelto per i vini da dessert;
- Standard (0,750 litri): è la bottiglia di vino comunemente presente sulle nostre tavole;
- Magnum (1,5 litri): bottiglia dalle dimensioni doppie rispetto alla Standard, spesso scelta per le occasioni speciali, come nel caso dell’Esclusivo Magnum 1,5L “Etichetta Oro” Puglia IGT Rosso;
- Jéroboam (3 litri): corrisponde a 4 bottiglie di vino;
- Réhoboam (4,5 litri): l’equivalente di ben 6 bottiglie di vino;
- Mathusalem (6 litri): questo formato di bottiglia è il corrispettivo di 8 bottiglie di vino;
- Salmanazar (9 litri): l’equipollente di 12 bottiglie di vino;
- Balthazar (12 litri): equiparabile a 16 bottiglie;
- Nabuchodonosor (15 litri): formato che equivale a 20 bottiglie;
- Meclhior (18 litri): corrispondente di 24 bottiglie di vino;
- Solomon (20 litri): bottiglia dalle dimensioni elevate, corrisponde a circa 26 bottiglie;
- Sovereign (25 litri): progettata per contenere all’incirca 35 bottiglie di vino;
- Primat (27 litri): tra le bottiglie dal formato più considerevole;
- Melchizédec (30 litri): uno dei formati più impressionanti!
Nomi altisonanti, ispirati ai grandi Re della tradizione biblica: si tratta di bottiglie nate per ospitare Champagne, dedicate a corti e personaggi aristocratici, dunque carichi già in partenza di un significato legato al lusso e allo sfarzo delle corti. Furono i commercianti di Champagne a optare per questi nomi, proprio per comunicare qualità e importanza delle bottiglie stesse. Bene si addice dunque questa importante fonte d’ispirazione per il nome delle bottiglie… in particolar modo per quelle più imponenti, che per essere maneggiate richiedono l’ausilio di telai dotati di leva per essere inclinate.
Ora che conosci i diversi nomi e formati delle bottiglie di vino, non aspettare oltre e rifornisci la tua cantinetta personale con il vino giusto per tutte le tue occasioni speciali!