I migliori vini spagnoli: zone di produzione e consigli di abbinamento

Terza per produzione, prima per coltivazione, una nazione vincente che regala ottimi vini bianchi e rossi.

I migliori vini spagnoli: zone di produzione e consigli di abbinamento

Data Pubblicazione: 21/08/2024

Al primo e secondo posto sul podio dei Paesi produttori di vino svettano Italia e Francia, forti di una tradizione enologica che affonda le proprie radici nell’antichità e di una qualità che ha conquistato da tempo i mercati internazionali. È la Spagna a detenere invece la medaglia di bronzo per quanto riguarda gli ettolitri di vino prodotto, ma scalza via tutti gli avversari per gli ettari di superficie vitata (attorno ai 950.000) e per la quantità di vino esportato (circa 23 milioni di ettolitri).

La popolarità dei vini spagnoli in patria e all’estero è dovuta alla varietà dei terroir offerti dalle sue numerose regioni produttive, che si riflette sulle ricche sfumature organolettiche dei suoi vini.

Ecco una guida ai migliori vini spagnoli, tra storia, zone di produzione e abbinamenti gastronomici!

 

Vini spagnoli rossi

 

La degustazione dei vini rossi spagnoli inizia da quelli prodotti dai vitigni più celebri del Paese: Tempranillo e Garnacha. Fruttati, suadenti e grintosi, portano in alto la fama della spagna come grande produttrice di rossi e regalano un’esperienza sensoriale unica!

 

"El Rayo" Doca Rioja

 

Il tuo viaggio alla scoperta dei vini spagnoli non può che iniziare dalla regione più rilevante per la vinificazione nazionale: la Rioja, patria di vini rossi dal carattere deciso, tra cui "El Rayo" Doca Rioja, ottenuto da un blend di Tempranillo, Mazuelo e Graciano.

L’intervento minimo dell’uomo in vigna e l’attenta vinificazione hanno dato vita a un prodotto corposo e potente, che deve i propri tratti organolettici al doppio affinamento, prima in barrique di rovere e poi in bottiglia.

Durante la degustazione di questo vino spagnolo, dal colore rosso violaceo, l’olfatto può percepire profumi complessi e ricchi di frutta e specie vegetali, mentre al palato si fa riconoscere per i tannini sottili ed equilibrati.

Si tratta di un vino pieno e robusto, da bere con grigliate miste di carni rosse, o un buon arrosto o brasato della domenica.

 

migliori vini spagnoli e abbinamenti con il cibo

 

"El Circo" Garnacha Carinena Dop

 

Frutto della vinificazione della varietà Garnacha in purezza, questo  "El Circo" Garnacha Carinena DOC è un prodotto immancabile se vuoi fare esperienza della tradizione enologica spagnola. Non solo perché il vitigno da cui è tratto è uno dei più importanti della nazione, ma anche per la resa organolettica di questo vino, che ti farà innamorare a partire dal suo ammaliante colore granato.

Ciò che stupisce durante la degustazione è il perfetto connubio tra intensità e freschezza. Al naso emergono le note fruttate del mirtillo e quelle speziate del pepe nero, risporposte anche durante l’assaggio. Il palato è però alleggerito da un sorso fresco e appagante.

Per quanto riguarda gli abbinamenti, questo vino spagnolo apprezza i sapori decisi. Puoi infatti provarlo con durante un aperitivo, assieme a un tagliere di formaggi mediamente stagionati, oppure servirlo a tavola per accompagnare piatti di pasta al ragù o con i funghi porcini, una lasagna alla bolognese o un risotto con la salsiccia.

 

Vini spagnoli bianchi

 

Con la sua straordinaria varietà di suoli e condizioni climatiche, questa nazione ha dato vita negli anni a un ventaglio variegato di vini bianchi spagnoli, fermi e frizzanti. Giordano Vini ha scelto per te un’etichetta prodotta con uno dei vitigni a bacca bianca più utilizzati - il Verdejo - e lo spumante spagnolo per eccellenza: il Cava.

 

"Influencer" Verdejo

 

In un calice di "Influencer" Verdejo troverai un vino perfetto per una degustazione estiva, la cui freschezza organolettica è amplificata dalle note acidule che solleticano il palato.

Pesca, ananas e agrumi sono i sentori primari che emergono durante l’esame olfattivo, accompagnati da profumi secondari di finocchio selvatico.

La delicatezza di queste note carezzevoli è stata mantenuta grazie a una pressatura soffice in cantina. Al palato conquista grazie al retrogusto acidulo e alle note minerali, che si sposano bene soprattutto con i piatti di pesce e le ricette a base di molluschi.

È dunque ottimo con le grigliate di pesce estive, ma anche con le insalate di polpo e patate, gli spiedini di gamberetti, i tranci di salmone o pesce spada al forno, i primi piatti ai frutti di mare o il pesce al vapore con contorno di verdure.

 

Cava Brut Nature

 

Se ami l’effervescenza, il mondo wine non ti offre solo Prosecco, Franciacorta e Champagne, ma anche una nutrita e sorprendente produzione di Cava, la più famosa tra le bollicine spagnole. Se ne vuoi offrire uno ai tuoi commensali durante un aperitivo estivo - con rustici alle verdure, polpette di pesce, tartine, bruschette e spiedini - oppure durante una grigliata leggera di carne bianca, non ti resta che selezionare l’etichetta giusta.

Puoi partire da un Cava Brut Nature del 2021, affascinante nella sua veste pallida e brillante. Stappalo e lascialo riposare un istante nel calice, per godere dell’intensità delle sue note organolettiche di agrumi, pera, pesca e albicocca, con sentori ammalianti di frutta tropicale ed erbe. Il gusto è vivace e fresco, mediamente corposo e leggermente acidulo. Quello che ci vuole per allietare il palato anche nei giorni più caldi!

 

Principali zone di produzione spagnole

 

Con una superficie vitata estremamente estesa, la Spagna vanta un territorio vinicolo molto differenziato, situato a una buona altitudine (in media attorno ai 600 m. s.l.m.) e suddiviso in 69 regioni diverse. Le principali sono le seguenti:

 

  • Rioja: più famosa tra le zone di produzione di vino in Spagna, è nota soprattutto per i vini rossi di alto livello, morbidi e tendenzialmente speziati, ma anche per bianchi e rosati di buona qualità. I vitigni - perlopiù Tempranillo, Garnacha, Graciano e Carignan - ottengono una buona esposizione solare, soprattutto in estate, mentre i periodi più freddi sono mitigati dalla vicinanza della Sierra de Cantabria. I terreni sono ricchi di ferro, argilla e gesso.
  • Valdeorras: situata nella parte più orientale della Galizia, tra i 300 e i 700 metri s.l.m., presenta un clima continentale, caratterizzato da estati calde e inverni freddi, nonché da una buona esposizione solare estiva e precipitazioni abbondanti. I suoli hanno una composizione varia, in genere granito, argille ferrose e calcare. I vitigni più coltivati sono il Godello e il Mencía.
  • Riax Baixas: situata anch’essa in Galizia, lungo la costa, è rinomata per la produzione di vini bianchi aromatici, dai sentori agrumati ed eleganti, ottenuti principalmente dalla coltivazione dell’autoctono Albariño, l’uva bianca che domina la regione. Il terroir è caratterizzato da influenze atlantiche, con estati mediamente fresche e inverni non troppo freddi. I suoli sono ricchi di scisto e granito, che conferiscono ai vini una buona acidità naturale.
  • Ribera del Duero: nota per i suoi eccellenti vini rossi, questa zona della Castilla y León deve il proprio nome alla vicinanza del fiume Duero, lungo il quale sono distribuiti molti vigneti. L’altitudine tra i 700 e i 1000 metri s.l.m. espone i vitigni a un clima rigido, che non spaventa però la varietà principale della zona, il Tempranillo. I suoli sono composti principalmente da calcare e gesso, con una buona presenza di sabbia.
  • Rueda: collocata nella zona centro-nord della Castilla y León, è caratterizzata da un clima continentale, mitigato dalla vicinanza al Mediterraneo e all’Atlantico, e molto soleggiato, con notevoli escursioni termiche diurne. La varietà a bacca bianca più coltivata - il Verdejo - cresce su suoli alluvionali rocciosi e ricchi di calce, ciottoli e ghiaia.
  • Toro: nel cuore della Castilla y León, questa zona vinicola è emersa nel panorama wine spagnolo solo di recente. Il clima continentale - con estati brevi e calde, inverni freddi e precipitazioni moderate - e i terreni ricchi di pietre e sabbia contribuiscono alla nascita di vini dalla notevole intensità organolettica e dai tannini graffianti. Il vitigno più utilizzato è il Tempranillo.
  • Penedès: nella regione della Catalogna, è la principale protagonista nella produzione dello spumante Cava. Il clima è mediterraneo, caratterizzato da estati piuttosto calde e da inverni temperati, con precipitazioni non troppo intense che si concentrano nelle stagioni di mezzo. La vicinanza del mare, inoltre, regala ai vitigni un buon apporto di umidità. Le varietà principali - Garnacha, Carinena, Monastrell, Xarel·lo e Tempranillo - crescono su suoli variegati, composti da argilla, sabbia e calcare.
  • Priorat: piccola zona nei pressi della città di Tarragona, caratterizzata da un clima continentale, che regala estati lunghe, calde e asciutte, e scarse precipitazioni. I terreni composti da ardesia e quarzo decomposti sono i principali responsabili delle note minerali che si possono percepire nei vini. I vitigni locali più diffusi sono la Garnacha e il Carignan.
  • Utiel-Requena: a ovest di Valencia, è nota soprattutto per la produzione di rossi e rosati, ottenuti con il Tempranillo e il Cabernet Sauvignon. Altre varietà molto usate localmente sono il Macabeo, lo Xarel·lo e la Parellada. L’area - pianeggiante e ricca di suoli calcarei, situata mediamente a 700 metri s.l.m. - è caratterizzata da un clima a metà tra il continentale e il mediterraneo, che porta talvolta a basse temperature autunnali e invernali, ed estate calde.
  • Jerez: zona vinicola dell'Andalusia, caratterizzata da un clima piuttosto soleggiato, estati calde e asciutte e un apporto di acqua concentrato soprattutto nei mesi invernali e primaverili. I suoli sono composti prevalentemente di argilla. Le varietà di uva più coltivate - impiegate tradizionalmente per produrre vini sherry - sono il Palomino, il Pedro Ximénez e il Moscatel.
     

La storia del vino in Spagna in breve

 

Le origini della vinificazione spagnola sono molto antiche, e risalgono al 1.100 a.C.

Il merito delle prime produzioni consapevoli va ai Fenici, che fondarono la città di Gadir (l’odierna Cadice) e avviarono degli scambi commerciali con i vini lì prodotti, tendenzialmente dolci.

Le tecniche vinicole furono perfezionate poi dai Cartaginesi e in seguito dai Romani, che conquistarono gran parte del Paese, concentrando la produzione di vino soprattutto nelle attuali Andalusia e Tarragona e trasmettendo le tecniche enologiche anche alle popolazioni celtiche e iberiche locali.

Con la caduta dell’Impero Romano e l’avvento dei Mori, la produzione di vino subì un rallentamento,  ma vide una fortunata ripresa verso la fine del XV secolo, con la Riconquista cristiana. I vini dolci spagnoli tornarono protagonisti dei commerci, soprattutto con l'Inghilterra, superando il problema della conservazione quando furono introdotte - verso la fine del XVIII secolo - le botti di rovere tipiche della vinificazione francese, a cui seguì anche l’importazione delle tecniche di Bordeaux.

L’avvento della fillossera, dell’odio e della Guerra Civile Spagnola (anni ‘30 del Novecento) causò gravi perdite, peggiorate dalla Seconda Guerra Mondiale, ma attorno agli anni ‘70 si assistette a una notevole ripresa, con la produzione di vini di qualità e l’incremento delle esportazioni, determinanti per la fortuna dei prodotti spagnoli nel mondo.

 

 

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