L’Italia è un paese meraviglioso, ricco di arte, buon cibo e ottimi vini e cocktail. Come il Bellini, il cocktail frizzante con una grande storia tutta italiana, fatta di passione e cultura, apprezzato anche a livello mondiale e per questo tra i cocktail ufficiali IBA (International Bartender Association).
Storia e curiosità del cocktail Bellini
Quella del cocktail Bellini è una storia ricca di fascino, che racconta anche una grande amicizia tra il suo inventore Giuseppe Cipriani e un americano di nome Harry.
Giuseppe Cipriani nasce da una famiglia italiana, con cui all’età di 4 anni emigra in Germania, prima di essere costretto a far ritorno in patria a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, durante la quale si ritrova ad imbracciare un fucile per difendere la sua terra natìa.
Al termine del conflitto, Cipriani inizia a girare l’Europa e l’Italia, lavorando come cameriere in tantissimi ristoranti, bar e alberghi, anche a Venezia. Ed è proprio qui, nel 1927, che conosce Harry, il nipote di un’anziana signora statunitense.
La storia narra che la signora, a causa di svariate problematiche, poco dopo sia ripartita lasciando il nipote solo e senza un soldo, così Cipriani, che ormai aveva stretto un legame con il giovane americano, decise di prestargli 10.000 lire per far ritorno nella sua patria. Era una grossa cifra, specialmente per un giovane che per sostentarsi faceva il cameriere, ma Cipriani lo aiutò con piacere.
Dopo circa 4 anni, Harry torna in Italia per sdebitarsi con il suo amico, restituendogli l’intero prestito e aggiungendo 30.000 lire. Così, senza troppi indugi, Cipriani decide, con quella somma tra le mani, di aprire l’Harry’s Bar, in omaggio alla loro amicizia. Il bar inizia ad essere frequentato da illustri personaggi, divenendo un bar storico di Venezia, che si trova ancora oggi nei pressi di San Marco.
È in questo ambiente culturale fervido, nel 1948, quando a Venezia erano esposte le opere di Giovanni Bellini, che Cipriani trova l’illuminazione per inventare il cocktail che prende il nome dal pittore. Osservando la tunica di un santo raffigurato in un’opera dell’artista cinquecentesco, Cipriani decide di ricreare quello stesso colore rosato in un cocktail, dando vita al Bellini.
Inizialmente relegato alla stagione delle pesche, adesso il cocktail Bellini è famoso e diffuso in tutto il mondo in qualsiasi stagione.
Quali sono gli ingredienti del cocktail Bellini e come si prepara?
Con l’arrivo dell’estate inizia anche la stagione delle pesche, quindi quale momento migliore per gustare un buon Bellini? Si, perché per la preparazione di questo cocktail fresco e profumato sono necessari solo due ingredienti:
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prosecco o in alternativa spumante brut (per 7 parti);
- succo di pesche bianche veronesi (per 3 parti).
La ricetta originale del suo inventore Giuseppe Cipriani prevedeva anche l’aggiunta di mezzo cucchiaino di purea di lamponi, senza semi, per poter ottenere la giusta tonalità cromatica del cocktail, oltre alla spremitura delle pesche rigorosamente a mano per poterne ricavare il nettare.
Cipriani ha anche ideato una versione di cocktail Bellini Royal, con l’uso dello champagne al posto del prosecco, ma qual è il procedimento di preparazione classico di questo affascinante cocktail? Anche se oggi la spremitura a mano è andata in disuso, si raccomanda di effettuare la spremitura delle pesche nella maniera più delicata possibile, per evitare una rapida ossidazione dei frutti. Nel caso in cui il cocktail non venga consumato immediatamente dopo la preparazione, è possibile aggiungere qualche goccia di limone per una miglior conservazione.
È necessario, inoltre, far raffreddare sia il succo di pesca che il flûte, per esaltare il gusto e la freschezza del cocktail e anche per far si che il succo e il prosecco si amalgamino senza creare troppa schiuma. Una volta che anche il nettare di pesca sarà fresco, basterà aggiungere del prosecco, miscelare gli ingredienti e voilà: il vostro cocktail è pronto.
Cocktail Bellini: quante varianti esistono?
Il cocktail Bellini è particolarmente fresco e fruttato, tuttavia, non tutti amano il sapore delle pesche. Per fortuna, il prosecco è un vino adatto a miscelarsi con tantissimi frutti diversi ed è così che sono nate tante altre varianti, non inventate da Cipriani, ma sempre ispirate a nomi di importanti pittori italiani. Il cocktail Tiziano, ad esempio, prevede l’uso di uva fragola, il Tintoretto viene creato con succo di melagrana, il Puccini viene ottenuto con succo di mandarino. Ma le varianti non sono finite qui: ci sono anche il cocktail Rossini con polpa di fragole ed il famoso cocktail Mimosa, che è stato ideato utilizzando il succo d’arancia.
Quali cibi possono essere abbinati al Bellini?
Il momento migliore per degustare il Bellini è sicuramente il brunch o l’ora dell’aperitivo! Questo cocktail, infatti, è ottimo per accompagnare tutti i “cicchetti”, come li chiamano a Venezia, gli stuzzichini che generalmente si mangiano durante l’aperitivo. In Veneto il finger food da aperitivo generalmente vira sul pesce, soprattutto sul baccalà, ma i cicchetti possono anche essere a base di verdura e carne, fritti o su del pane croccante. Un abbinamento da tenere sicuramente in considerazione è quello con il carpaccio di manzo e la salsa universale, anch’esso un piatto ideato da Giuseppe Cipriani e anche questa volta il nome si ispira a un pittore italiano, Vittore Carpaccio. Il Bellini cocktail può quindi essere abbinato a secondi delicati di pesce e carne, ma anche, grazie alla presenza della pesca e del prosecco, a tutti i tipi di frutta.
Se non lo hai mai provato, assaggia questo famoso e storico cocktail italiano!