Limoncello: origini, curiosità del liquore della tradizione

Sapevi che può essere un ingrediente originale in cucina e per la mixology?

Limoncello: origini, curiosità del liquore della tradizione

Data Pubblicazione: 26/07/2023

È possibile racchiudere i profumi della Costiera Amalfitana in una bottiglia? Qualcuno direbbe di no, ma agli inizi del 1900 c’è chi ci ha provato, andandoci molto vicino! Da quando ha mosso i primi passi in un piccolo bar della Costiera, il Limoncello ne ha fatta tanta di strada, conoscendo negli anni una fortuna enorme e conquistando tanto gli amanti del beverage quanto i consumatori occasionali. Merito della sua freschezza, del gusto equilibrato e dei profumi irresistibili. Ecco le origini e le curiosità del Limoncello, liquore tradizionale, nettare naturale e orgoglio del Sud Italia!

 

Origini del Limoncello, tra mito e realtà

 

Se il fascino della meravigliosa Costiera Amalfitana potesse essere descritto con un profumo e un sapore, sarebbero quelli dei suoi limoni, freschi e fragranti, coltivati in questa terra fin dai tempi antichi. Furono gli Arabi a contribuire alla diffusione di questo frutto, che dalla Spagna raggiunse la Sicilia e da quest’ultima conquistò anche la Campania.

Apprezzato per le caratteristiche organolettiche e l’utilizzo che se ne poteva fare in cucina, il limone conobbe la sua massima fortuna grazie a un superpotere inaspettato: la capacità di combattere lo scorbuto tramite la Vitamina C di cui era ricchissimo.

Per gli amalfitani - ai quali l’arte della navigazione era assai cara - fu una vera e propria svolta, che determinò l’enorme diffusione del frutto tra il XV e il XIX secolo, anche al di fuori dei confini italiani.

Fatta eccezione per il suo utilizzo più pragmatico, il Limone si rivelò essere un frutto dalle infinite potenzialità, anche nelle sue parti apparentemente meno nobili. Bastano infatti pochissimi ingredienti - la sua scorza, acqua, zucchero e la semplice luce del sole - per dare vita a uno dei liquori italiani più amati sulla Penisola e all’estero: il Limoncello.

La storia del limoncello oscilla tra leggenda e verità, tra ipotesi e testimonianze. Il mito narra che Zeus, in visita alla Terra delle Sirene, scelse di confidare a un mortale la ricetta di questo liquore. Gli storici teorizzano invece che fosse noto - almeno nella sua versione più grezza - fin dall’antichità, ipotesi suggerita da alcuni affreschi ritrovati a Pompei.

La nascita ufficiale del liquore, per come lo conosciamo oggi, è però strettamente legata alla Costiera Amalfitana, e in particolare a una donna: Maria Antonia Farace, che nei primi anni del 1900 perfezionò la ricetta di un alcolico realizzato dai limoni che lei stessa coltivava nel suo giardino, per poi trasmetterla al nipote, un ristoratore locale.

Dato il successo di questo delizioso nettare, il marchio fu registrato nel 1988 dalla famiglia della donna e il consumo di Limoncello aumentò a dismisura.

Ancora non è del tutto chiaro se questo sia stato il vero e proprio inizio dell’ascesa di questo liquore (conteso tra Amalfi, Capri e Sorrento), ma ciò che è certo è che la coltivazione di limoni di Maria fu determinante!

 

Un liquore da fine pasto geloso delle proprie origini

 

limoncello liquore della tradizione italiana

 

A questo punto verrebbe spontaneo chiedersi come sia successo che un semplice prodotto locale - per quanto buono e genuino - abbia conquistato il settore beverage in così poco tempo. La risposta sta in un sorso: questo liquore è un equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità, e regala al consumatore una degustazione ricca di aromi e di freschezza. La tendenza a raffreddarlo nel congelatore, infatti, lo rende particolarmente amato anche d’estate, malgrado una gradazione alcolica che si aggira tra i 30° e i 50°.

Tutto questo si ottiene attraverso un processo semplicissimo: le scorze di limone (private della parte bianca, notoriamente più amara) vengono messe a macerare nell’alcol etilico (di almeno 90°) per un breve periodo di tempo. Dopo questa prima fase si aggiungono acqua e zucchero, fino a creare una sorta di sciroppo. Il tutto viene poi filtrato e versato all’interno di bottiglie, nelle quali il prodotto subisce un ulteriore periodo di maturazione. Con l’aggiunta di panna si ottiene invece la crema al Limoncello, una versione ancora più golosa e avvolgente.

Le caratteristiche del Limoncello lo hanno reso uno dei liquori e degli spirits da fine pasto più amati e gli hanno permesso di conquistare l’estero, anche grazie a celebrità del calibro di Danny De Vito e George Clooney, che dopo essersene innamorati hanno deciso di avviare una propria produzione di Limoncello.

Malgrado questa fama mondiale, il Limoncello resta fortemente ancorato alle proprie origini e al proprio territorio; come la Grappa, anche il Limoncello ha origini italiane e per essere considerato autentico esso deve infatti essere prodotto con limoni della zona: lo sfusato amalfitano IGP o il limone ovale di Sorrento IGP.

 

Tra Food e Beverage, il lato creativo del Limoncello

 

Di passi il Limoncello ne ha compiuti tanti negli anni, trasformandosi da delizioso alcolico da fine pasto a ingrediente base in cucina e nella mixology.

Per quanto riguarda il suo impiego per la preparazione di dolci, l’unico vero limite è la fantasia. Lo si può usare come base fragrante per creme, mousse e panne cotte, come aggiunta profumata in frolle per crostate e biscotti, oppure in una torta farcita con crema al limone!

Un’idea originale può essere quella di bagnare i savoiardi in un po’ di Limoncello per dare vita a un Tiramisù alternativo (adatto, tra l’altro, a chi non ama il caffè).

E che dire poi di gelati, semifreddi e sorbetti? Anch’essi simbolo della gastronomia italiana, possono assumere un tono ancora più tradizionale accogliendo gli aromi freschi di questo prodotto.

Per gli appassionati di cucina internazionale, infine, c’è anche la possibilità di inserire un po’ di liquore nella ricetta base della cheesecake, per ottenere una variante profumata agli agrumi!

Non sono solo i dessert a sfruttare gli aromi del Limoncello: risotti e primi piatti di mare, per esempio, si prestano alla perfezione ai sentori di questo prodotto, così come filetti di pesce e ricette a base di carne bianca, la cui cottura può essere sfumata con un goccio di liquore.

Con la sua versatilità, il Limoncello si è inoltre fatto largo nel panorama in costante mutamento della mixology, esprimendo il suo potenziale anche in alcuni dei migliori cocktail a base di spumante ai profumi di agrumi e fiori.

Uno dei prodotti più amati per aperitivi e serate senza impegno è il Limoncello Spritz, capace di unire in un unico prodotto il Nord (patria del classico drink) e il Sud Italia (che ha dato vita al liquore). All’Aperol basta sostituire un bicchierino di Limoncello per ottenere un prodotto rinfrescante perfetto per i dopo cena estivi con gli amici.

Per chi invece non vuole rinunciare ai sentori esotici, non manca la versione “limoncellata” del Mojito, altro grande classico. In questo caso non c’è bisogno di sostituire nulla, basta solo aggiungere un po’ di limoncello per ottenere un’esperienza di degustazione diversa dal solito, un viaggio per mare che parte dai Caraibi per approdare alla Costiera Amalfitana.

Per accompagnare una serata estiva si può optare infine per un Black Basil, composto da vodka, succo di limone, Limoncello, foglie di basilico, sciroppo di zucchero e acqua tonica, il tutto shakerato fino a dar vita a un long drink che profuma di “terrazzo all’italiana”.

 

 

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