Tra tutte le regioni più produttive dal punto di vista enologico, la Toscana è forse quella che ha lasciato un’impronta più nitida nell’immaginario collettivo. Al solo nominarla, vengono alla mente immagini di sconfinate colline e di filari di vitigni, di piccoli borghi ricchi di arte e storia e casali antichi.
Sotto il sole toscano i grappoli maturano e da semplici frutti diventano la materia prima per prodotti pregiati, che ogni anno conquistano gli appassionati di enogastronomia portando nel calice i vini più famosi della Toscana, portavoce dell’essenza stessa della regione.
Il terroir toscano
Il terroir è un aspetto fondamentale della viticoltura. A clima, altitudine e caratteristiche del suolo si deve la personalità dei vini, più morbidi o più tannici, più acidi o più dolci, a seconda sì dei frutti, ma soprattutto dell’ambiente in cui essi maturano. La Toscana non sfugge a questa regola: i suoi punti di forza vanno ben oltre i paesaggi mozzafiato e i borghi da cartolina, ma sono rappresentati dalla forza della sua terra, dalla fertilità del suolo e dall’equilibrio delle sue condizioni ambientali.
Quella della Toscana è una ricchezza che è soprattutto geografica, dovuta alla presenza di numerose regioni vinicole. Tra le zone principali spicca ovviamente il Chianti, un territorio compreso tra le province di Siena e Firenze, nell’entroterra della Toscana centrale. Non solo scorci collinari meravigliosi, ma soprattutto vigneti pregiati (tra cui il Sangiovese alla base del Chianti DOCG), che crescono rigogliosi su suoli leggermente inclinati a composizione in parte argillosa, in parte calcarea. Il clima è mite, con escursioni termiche tra ore diurne e notturne.
Rilevante dal punto di vista enologico è anche la zona del comune di Montepulciano, caratterizzata principalmente da terreni collinari che sorgono a un’altitudine che si aggira tra i 250 e i 600 metri sul livello del mare. A rappresentare il terroir perfetto per la maturazione delle uve - per la gran parte Sangiovese - è un suolo tufaceo a composizione mista (sabbiosa, calcarea e argillosa), e un clima mediterraneo che mitiga le temperature più estreme.
La zona attorno al borgo di Montalcino, in provincia di Siena, è altrettanto fertile, patria del famoso Brunello. Delimitata dai fiumi e situata tra i 120 e i 650 metri di altitudine sopra il livello del mare, quest’area è denotata da terreni calcarei, sabbiosi e argillosi, e da un mite clima mediterraneo, poco piovoso.
L’area del comune di San Gimignano, infine, presenta terreni collinari che si trovano a una diversa altitudine dal livello del mare (da un minimo di circa 60 m a un massimo di poco più di 600 m), tendenzialmente sabbiosi e argillosi e dall’ottima capacità drenante, nonché un clima che si divide tra inverni freddi ed estati calde.
5 rossi toscani da portare in tavola
Parlare di terroir e regioni vinicole non è sufficiente a comprendere la ricchezza dell’enologia Toscana, che può essere descritta attraverso i suoi grandi vini rossi.
Per primo il Chianti, una vera e propria star tra i prodotti vinicoli del Centro Italia, tanto da essere menzionato da canzoni, film e romanzi famosi.
La base per il Chianti e per Chianti Classico (due derivazioni della denominazione DOCG, dove per Chianti Classico si intende un vino prodotto all’interno della regione storica omonima) è rappresentata in larga misura da uve rosse Sangiovese, che crescono nelle zone collinari della zona. Il vino Chianti presenta un colore rosso rubino, che tende al granato nelle sfumature - soprattutto nelle bottiglie più invecchiate - nonché un profilo aromatico spiccatamente floreale, di viola, con una tendenza allo speziato. Al palato è una vera scoperta: una tannicità accennata e persistente, che conquista chi lo assaggia grazie a sentori di piccoli frutti. Niente di meglio per accompagnare le ricette più note della tradizione toscana, come una fiorentina o una chianina, alle quali una bottiglia di Selvato Chianti DOCG si sposa alla perfezione. Ottimo anche con arrosti, selvaggina, salumi e formaggi locali.
Non si può poi parlare dei vini rinomati della Toscana senza fare menzione al Brunello di Montalcino DOCG, altro grande protagonista del settore beverage del Centro Italia. La sua identità ha un colore, un profumo e un sapore: nel calice appare rosso rubino, con una tendenza alla sfumatura granata, mentre stuzzica l’olfatto con sentori fruttati, tra i quali emergono note legnose. Notevole anche nell’esame gustativo, che rivela una discreta tannicità e un carattere caldo e intenso. I suoi migliori alleati in cucina? Senza dubbio le portate di carne, in particolar modo carne rossa e selvaggina, che ne esaltano la corposità. Regala però ottimi abbinamenti anche con formaggi di media stagionatura, oppure da solo, come vino da meditazione.
Terra di vini nobili per eccellenza, la Toscana offre agli appassionati un Nobile di nome e di fatto. Il nome del vino Nobile di Montepulciano potrebbe trarre in inganno, ma una cosa è certa: non ha nulla a che vedere con il Montepulciano d’Abruzzo, vinificato a partire da uve di Montepulciano, mentre il Nobile deve al vitigno Sangiovese le proprie caratteristiche organolettiche. Un colore rosso rubino scuro, aromi di piccoli frutti, con note floreali e speziate, e una leggera astringenza al palato, dovuta alla discreta tannicità.
In tavola, il Selvato Nobile di Montepulciano DOCG è il compagno ideale dei piatti di carne, preparati in vario modo: grigliate, arrosti, stufati e bolliti, con una predilezione per le portate a base di selvaggina.
Freschezza ed eleganza nei migliori vini toscani bianchi
Se il Chianti, il Brunello e il Nobile di Montepulciano sono l’orgoglio a bacca rossa della Toscana, la Vernaccia di San Gimignano DOCG è uno dei vini toscani famosi a bacca bianca. Il suo colore giallo paglierino è solo il primo dei suoi tratti più eleganti, seguito da un bouquet aromatico floreale e sentori di mela con un leggera nota ammandorlata di fondo. Al palato è sapido e armonico, e regala un’esperienza gustativa gradevole tanto da solo quanto in tavola: può essere consumato in accompagnamento ad aperitivi sfiziosi o ai piatti di pesce, ma si abbina bene anche a piatti di pasta e riso, nonché a fritture di vario tipo, la cui texture può essere alleggerita dalla sua freschezza.
Questa rassegna dei migliori vini toscani si conclude con il Vermentino Toscano, prodotto tra le province di Grosseto, Livorno e Massa Carrara, ma presente anche nella Maremma e sull’Isola d’Elba, grazie alla resistenza a sole e salsedine. Basta versarsi un calice di Selvato Vermentino Toscana IGT per apprezzare i tratti che lo rendono un grande vino: un colore giallo ambrato, con sfumature verdognole, e un bouquet aromatico di frutta bianca, con leggere e gradevoli note agrumate e floreali. Sapido e fresco, il Vermentino si accompagna a diverse portate a tavola, anche a seconda della sua versione. Il pesce è uno dei suoi piatti preferiti, sia in antipasti di mare che in fritture, insalate miste o pesce arrosto o in umido, ma si sposa anche alle portate a base di carne bianca. Nella versione passito offre un’ottima soluzione per un fine pasto, accompagnando dessert di vario tipo.
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