Dire Barolo è come dire Piemonte; non solo, è sinonimo di eccellenza tra i vini di tutto il mondo. Inseguire il sogno di realizzare un buon Barolo non è per nulla scontato, ci vuole un pizzico di follia a desiderarlo. Sono soltanto 11 i comuni che possono produrre il Barolo: un criterio severo che giustifica il desiderio di mantenere intatta la sacralità di questo vino, un’etichetta che ha nel rapporto con la propria terra un vincolo inscindibile.
Il nostro Barolo è sempre stato una scommessa: poche bottiglie, cura certosina da parte dei nostri enologi, attenta selezione di uve, tempi di vendemmia, vinificazione, affinamento. Il lento, silenzioso riposo in cantina, scandito dal sommesso dialogo costante tra vino e legno. E alla fine, arriva un riconoscimento così speciale come l’inserimento nella prestigiosa guida 5StarWines… Una scommessa vinta, potremmo dire!
Barolo Giordano e 5StarWines: storie di successo
5StarWines, solo il meglio
Ian D’Agata, Direttore Scientifico di Vinitaly International, scrive di vino da più di 25 anni. Ha una capillare conoscenza del tessuto vitivinicolo italiano (certificata dal premio Libro dell’Anno al Louis Roederer International Wine Awards del 2015 per la sua opera Native Wine Grapes of Italy) e uno sconfinato amore per il nettare di Bacco. A lui il compito di scegliere la giuria del 5StarWines: esperti, sommelier, giornalisti, produttori, appassionati cultori dei vini migliori si sono radunati per valutare più di 2.000 campioni e selezionarne poco più di un quarto. Assaggi e degustazioni hanno sfoltito la rosa dei candidati, giungendo infine alla lista dei vincitori consultabile sul sito del 5StarWines. I vini migliori scelti dai migliori esperti: esiste garanzia maggiore?
Barolo Giordano, denominazione di eccellenza
Il Barolo si ottiene da uve Nebbiolo, e le uve Nebbiolo sono estremamente particolari. Maturano tardi, quando già si vedono le prime nebbie che hanno dato loro il nome. Le viti del Nebbiolo hanno radici che possono raggiungere i 7 metri di lunghezza, un vero record; non si tratta di una caratteristica soltanto curiosa, ma di una peculiarità che spiega quanto può essere diverso un Barolo di Diano d’Alba da uno di Castiglione Falletto o Cherasco. Il Nebbiolo legge con le radici ogni strato del terreno che lo ospita, attingendo suggestioni e proprietà che andranno poi a esprimere piccole grandi differenze tra un'etichetta e l'altra.
Il nostro Barolo conserva memoria di dove è cresciuto: lo si intuisce dai profumi che suggerisce in modo appena accennato, dalle nuance articolate e complesse, dal carattere robusto e da mille altre piccolezze. Perché è proprio nella somma di tante diverse suggestioni che trae forza espressiva: quella stessa capacità di raccontarsi e di raccontare un territorio intero che lo ha condotto fino al 5StarWines – the Book 2018.
A volte è difficile scegliere quale vino mettere in tavola quando l’occasione richiede qualcosa di speciale: non oggi. Oggi la scelte è chiara: regalati un vino da Re, scegli un Barolo che lascia il segno.
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