Pronto a festeggiare il Carnevale? Ogni regione ha le proprie tradizioni e maschere. Sai come sono nate? Quasi tutte dalla Commedia dell’Arte!
La Commedia dell’Arte ha portato in tutta Europa a partire dal Cinquecento la straordinaria abilità degli attori italiani: si trattava di un nuovo modo di intendere il teatro, fondato su una comicità irriverente e sulla capacità delle compagnie di recitare senza un copione fisso. Ciascun attore improvvisava la propria parte, seguendo un semplice canovaccio che forniva soltanto una cornice alla scena. È proprio in seno alle rappresentazioni di questi attori che sono nate le maschere: Arlecchino, Pulcinella, Colombina e tutte le altre!
Oggi e domani parleremo di 14 maschere carnevalesche classiche: scopri con noi le prime 7! Domani ti attendono le altre: il Carnevale Italiano non avrà più segreti!
Carnevale italiano: le maschere più famose
Veneto, la casa di Colombina e Pantalone
Maschere di Venezia, nate durante il Cinquecento. Pantalone rappresenta un mercante attaccato al denaro e sempre in cerca di avventure amorose. Colombina è la sua serva, spesso oggetto di attenzioni non gradite. Pantalone e Colombina erano spesso protagonisti di scene a tre personaggi, con Arlecchino come terzo incomodo: lo scaltro servo era infatti geloso delle attenzioni di Pantalone, in quanto più o meno segretamente innamorato di Colombina!
Entrambi i personaggi sono caratterizzati da costumi cinquecenteschi, sfarzosi per Pantalone, più comuni per Colombina.
I vini di Pantalone e Colombina
A Pantalone un austero Merlot Cabernet Veneto 2015 “Collection”: strutturato, pieno, dal corpo importante. Il nostro mercante veneziano si dà un tono con un vino davvero aristocratico! Colombina merita invece un Prosecco: frizzante, allegra, difficile da intrappolare in una definizione. Energia allo stato puro, proprio come la scaltra Colombina!
Lombardia, dove Arlecchino è re
Il personaggio di Arlecchino deriva dallo Zanni della Commedia dell’Arte: un personaggio furbo e risoluto, impossibile da controllare. Il servo astuto di mille padroni, ora complice delle loro malefatte, ora avversario nelle beghe amorose. Arlecchino nasce a Bergamo: sembra che il suo costume variopinto sia nato per necessità. La madre di Arlecchino non aveva sufficiente stoffa per preparare un costume di Carnevale; per non deludere il figlio, cucì insieme tutti i pezzetti di tessuto che riuscì a mettere insieme, creando l’abito variopinto che tutti conosciamo! E se vuoi scoprire qualcosa sul suo acerrimo rivale Pulcinella...
Il vino di Arlecchino
Per Arlecchino stappiamo una Bonarda DOC 2015 Oltrepò Pavese "Etichetta Oro": versatile come lui, dall’animo contadino e sanguigno, adatta a tutto pasto e capace di stupire con un brio inatteso.
Piemonte, Gianduja
Rappresenta il carattere pragmatico dei piemontesi: pronti a divertirsi, ma anche a rimboccarsi le maniche per portare avanti il lavoro. A differenze degli altri personaggi del Carnevale, Gianduja (contrazione di Gioan dla Doja, Giovanni del Boccale, in piemontese) nasce come marionetta nel tardo Settecento. Assume nel corso del tempo un valore patriottico, combattendo senza armi, ma con spirito affilato per affermare l’ideale di un’Italia unita.
A inizio ‘900 si sposa con Giacometta: personaggio ispirato alle serve maliziose e scaltre della Commedia dell’Arte, una maschera nuova per il Carnevale piemontese!
Vini e tentazioni per un campione di simpatia!
Gianduja beve Dolcetto DOC Piemonte 2015, espressione più vera del territorio piemontese: un inconfondibile protagonista della tradizione! Ottimo abbinato alla pasta condita con Ragù di Cinghiale. E per concludere una cena ricca di profumi piemontesi, come resistere alla fragranza di dolcissime Paste di Meliga?
Emilia Romagna, alla corte di Balanzone
Il bolognese Balanzone è sempre pronto a parlare: è un vecchio professore innamorato della propria voce, protagonista di lunghissimi discorsi pieni di citazioni e di latinismi (molto spesso errati e farseschi). Ama elargire consigli: specialmente se non richiesti! Il suo abito classico è una toga nera, come i professori dello Studio di Bologna: la maschera che lo caratterizza è formata da un grande naso e da sopracciglia scure e spesse. Ha tutte le carte in regola per essere il vecchio trombone per eccellenza!
Un vino per Balanzone
Non può che essere il Lambrusco! Ambasciatore dell’Emilia nel mondo, è il vino rosso frizzante più bevuto in Europa: ideale per stemperare il carattere pedante del nostro Balanzone, ha dentro tutto lo spirito di una terra che regala il sorriso.
Liguria, un avventuriero di nome Capitan Spaventa
Anche Capitan Spaventa nasce nel Cinquecento: periodo di intensa attività per gli attori della Commedia dell’Arte! A crearlo l’attore Francesco Andreini. Capitan Spaventa di Vall’Inferna rappresenta un soldato colto ed elegante, dall’animo poetico, costantemente incapace di distinguere i sogni dalla realtà. L’abito classico di Capitan Spaventa è nobile: cappello a larghe tese e vestito a righe di colore giallo o arancio.
Un assaggio di Liguria
Lo spirito avventuroso di Capitan Spaventa, l’insieme di profumi e influenze dei diversi prodotti che fioriscono in Liguria trovano nel Pesto Ligure una sintesi perfetta. Un amalgama di sapori invitanti e freschi, un condimento che porta in tavola un pizzico d’Estate.
Toscana, arriva Stenterello!
Stenterello rappresenta l’ultima maschera della Commedia dell’Arte, creata sul finire del diciottesimo secolo dall’attore fiorentino Luigi del Buono. Come ogni buon popolano è chiacchierone, saggio, sempre dalla parte dei più deboli, impulsivo e pauroso. Una serie di caratteristiche che lo rendono protagonista di dialoghi comici e di situazioni farsesche e divertenti! Ha un abito composto da capi di vari colori, espressione di un gusto tipicamente settecentesco: convivono il nero, il giallo, il rosso e l’azzurro, pantaloncini e panciotto, sfaccettature di diverse fasce di popolazione e di una città dai mille volti.
Un po’ di Toscana per un Carnevale gustosissimo
Olio Extravergine di Oliva, saporita Zuppa Paesana, corposi rossi che incantano al primo sorso e un bianco delicato e suadente come il Toscana Bianco IGT Fiori Chiari: proprio come Stenterello, anche i prodotti toscani del nostro catalogo racchiudono il variegato mondo dell’enogastronomia al quale appartengono. Se non hai paura di lasciarti stregare da sapori forti e sinceri, scegli la Toscana!
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