Carnevale italiano: le maschere più famose
Umbria, una radice per Bartoccio
Panciotto rosso, soprabito verde e una grossa radice sotto braccio, Bartoccio rappresenta l’uomo di campagna del Seicento. Un semplice, che non disdegna il lavoro manuale, stanco dei soprusi dei potenti, Bartoccio entra in città sempre di buon umore, per poi lasciarsi andare a invettive contro le ingiustizie e le angherie del potere. Un personaggio positivo: non solo, anche una maschera dietro la quale per secoli si è nascosta la critica ai cattivi regnanti, unico spazio entro il quale la satira era consentita.
Un vino regale per una maschera popolare
Bartoccio è sicuramente un personaggio ben radicato nel territorio: da buon amante del vino e delle feste, non può che essere rappresentato da un'aristocratica etichetta del territorio! L’Orvieto ha tutta la briosa eleganza di un bianco profumato e armonioso, un vino capace di sedurre Principi e Papi fin dal medioevo: il popolare re delle maschere di Carnevale non poteva scegliere vino migliore!
Lazio, il coraggio di Meo Patacca e l’insolenza di Rugantino
Nella Commedia dell’Arte, insieme a Rugantino, Meo Patacca rappresenta la città di Roma. Deve il nome al termine utilizzato per indicare la paga del soldato (la patacca); raffigurato come un giovane di città, con abiti popolari e un fiasco di vino sempre in mano, Meo Patacca è un attaccabrighe scanzonato, ma anche coraggioso e di buon cuore. Rappresenta per certi versi l’irruenza della giovinezza: e se anche vuole avere sempre ragione, ha una tale simpatia da riuscire a conquistare tutti!
Sapori veraci per uomini del popolo
Il Sugo all’Amatriciana è la specialità che più somiglia a Meo Patacca e Rugantino: forte, pieno e saporito, ha tutto il carattere di una terra che conquista al primo sguardo.
Abruzzo, la maschera di Patanello
La maschera di Patanello nasce in un sottile spazio tra leggenda e realtà. Si narra di un ciabattino (ma anche sacrestano) detto “zì Patane”, probabilmente vissuto tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900, un personaggio stravagante e carismatico. Amava molto fare baldoria, girare per osterie e bere del buon vino; allo stesso tempo era famoso per i suoi goliardici scherzi. Così, da questa simpatica leggenda, si è preso spunto per caratterizzare la maschera che è diventata ormai il simbolo del Carnevale d’Abruzzo di Francavilla al Mare (CH). Il 21 Luglio si terrà l'edizione estiva di questo storico Carnevale: una buona occasione per regalarsi una serata di divertimento in questa Estate caldissima!
Un vino eccezionale per un personaggio fuori dal mondo!
Montepulciano d’Abruzzo: alla maschera che ama il vino con tutto il cuore, non potevamo che dedicare uno dei vini più prestigiosi. Il Montepulciano è un tesoro da scoprire, sorso dopo sorso. Un carnevale di classe!
Puglia, arriva Farinella
Maschera di tradizione recente (la veste attuale del personaggio è stata disegnata negli anni Cinquanta per rilanciare il Carnevale di Putignano), Farinella porta il nome di un prodotto tipico della gastronomia pugliese. Farinella è un giullare, un commediante arguto e scattante. Alcune raffigurazioni lo immortalano nell’atto di separare un cane e un gatto: azione simbolica, che sembra investirlo del ruolo di paciere nelle dispute dei concittadini. Farinella è spensierato e riesce a strappare una risata a tutti: rappresenta lo spirito dei pugliesi, pieni di allegria e di voglia di vivere!
Una maschera, tanti sapori
Le Orecchiette non sono soltanto pasta, sono la Puglia nel piatto! Rivisitate o preparate con condimenti tipici offrono un’esperienza gastronomica davvero unica. Per Farinella il vino si fa in tre: Malvasia Pinot Bianco, Esclusivo "Etichetta Oro" Salento Rosso e Primitivo Rosato Puglia. Tre diverse accezioni del vino, tre suadenti campioni dell’enologia pugliese. Provali e non ti deluderanno!
Campania, Pulcinella
Una delle maschere più note al mondo, sembra discendere direttamente dalla figura classica del Maccus, servo nelle commedie Atellanae rappresentate a partire dal IV secolo a.C. Pulcinella compare nei primi spettacoli della Commedia dell’Arte nel Cinquecento a Napoli: ha grande successo e con la compagnia che ne porta in giro per l’Italia le avventure finisce per incontrare Arlecchino, che diventa il suo antagonista in alcune scene. Pulcinella è scaltro e affamato, un ribelle pronto a tutto per riempirsi la pancia. Il suo costume è semplicissimo: camicia e pantaloni bianchi, maschera nera con naso enorme e un cappello bianco in testa.
Qualcosa di mediterraneo
Profumi del mediterraneo che incantano: pomodori e basilico, frutti di una terra ricca di meraviglie. Una classica pasta con un condimento leggendario, oppure stuzzicanti pomodori essiccati al sole e conservati sott’olio, con l’aggiunta di capperi per un gusto ancora più caratteristico.
Sicilia, Peppe Nappa alla riscossa!
A Peppe Nappa è dedicato un Carnevale intero in Sicilia, a Sciacca: maschera tradizionale, simbolo della città e dei festeggiamenti carnascialeschi fin dagli anni Cinquanta, Peppe Nappa incarna uno dei personaggi classici della Commedia dell’Arte, il servo scaltro. Pigro, ma capace di insospettabili gesti acrobatici. Ama la cucina e il buon cibo: si aggira sempre nei pressi della cucina del padrone, e quando non riesce a rubare qualche leccornia si accontenta di respirarne il delizioso profumo!
Il gusto della Sicilia
Nero d’Avola e Chardonnay Terre Siciliane, colori di una terra dalla bellezza selvaggia e irresistibile. Si passa dal rosso scuro, quasi violaceo del Nero d’Avola, profumato di ribes e mora, al delicato Chardonnay, affascinante escursione in aromi sensuali, fruttati e floreali. Olive farcite e Pesto alla siciliana, e metti in tavola l’anima più vera del gusto di Sicilia.
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