Morellino di Scansano DOCG: caratteristiche e abbinamenti di questo rosso toscano

Un vino dall’anima leggera e vivace, da bere con un buon menù regionale

Morellino di Scansano DOCG: caratteristiche e abbinamenti di questo rosso toscano

Data Pubblicazione: 30/01/2024

Quali sono gli ingredienti fondamentali per dare vita a un buon vino? Le condizioni ambientali? Piante resistenti e dall’ottima resa? O l’esperienza dei produttori, che sanno trasformare le uve in qualcosa di semplice e al tempo stesso straordinario come una bottiglia di vino? Il Morellino di Scansano richiede tutti e tre questi requisiti, che fortunatamente in Toscana - nello specifico nella Maremma - non mancano affatto!

 

Il Morellino nell’enologia toscana: qualche cenno storico

 

Non è possibile approfondire la storia del vino Morellino di Scansano DOCG senza prima avere fatto un passo indietro, a quando comparvero le prime forme di viticoltura in Toscana. La produzione di vino era già in voga attorno al V secolo a.C., a opera della popolazione stanziata presso la regione: gli Etruschi. Furono loro a sviluppare i primi metodi di coltivazione delle piante, di potatura e di raccolta dell’uva, attività testimoniate dai numerosi reperti ritrovati nell’area.

In seguito alla conquista della zona da parte dei Romani, la produzione di vino proseguì con ulteriori migliorie e con i primi scambi commerciali al di fuori della regione, facilitati dal prezioso sbocco sul Mar Tirreno. La fama del vino toscano iniziò così a crescere, fino a che nel Medioevo non fu sancita anche da documenti ufficiali, nei quali se ne faceva menzione come di un prodotto di ottima qualità.

Si fa invece riferimento alla produzione di vino attorno a Scansano in documenti del XIX secolo, che suggeriscono di fatto la diffusione del Morellino nella zona. Per quanto riguarda invece l’origine del nome, non si hanno notizie certe: alcune teorie affermano che sia dovuto a uno degli appellativi attribuiti all’uva Sangiovese, anche detta “morella”, mentre altri studiosi ipotizzano che derivi da una tipologia di cavalli, i morelli, utilizzati per trainare le carrozze nobiliari nella zona di Scansano.

Qualunque siano i dettagli relativi alla nascita ufficiale del vino e del suo nome, il Morellino crebbe così tanto di fama da ottenere, nel 1978, la denominazione DOC, mentre al 1992 risale la fondazione del Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano, con l’obiettivo di promuoverne e difenderne la produzione locale. L’ottenimento della denominazione DOCG Morellino di Scansano avvenne invece nel 2006.

 

Area di produzione del Morellino di Scansano DOCG e vitigni ammessi

 

La madre del Morellino di Scansano è lei, la Maremma, una zona tanto suggestiva dal punto di vista paesaggistico, quando fertile per la coltivazione dei vitigni. In particolare, è la zona attorno al borgo di Scansano, in provincia di Grosseto, a rappresentare il territorio perfetto per questo vino rosso toscano e a offrire le caratteristiche ambientali, climatiche e geologiche richieste per la sua corretta produzione.

Il terroir del vino Morellino Scansano DOCG è prevalentemente collinare e caratterizzato da rilievi alti tra i 250 e i 560 metri s.l.m. Il clima è caldo-arido, con periodi di siccità concentrati soprattutto in primavera e in estate. Gli autunni e gli inverni sono invece più piovosi.

Per quanto riguarda la composizione del suolo, si registrano delle differenze tra la zona occidentale e quella orientale. La prima è denotata da rilievi arenacei con presenza di limo e sabbia, mentre la seconda è composta da formazioni calcaree a composizione argillosa e limosa.

Come spesso accade per i vini particolarmente radicati all’interno di un territorio, anche questo vino deve la propria identità a un vitigno principale, il Sangiovese, impiegato almeno all’85%. Quando non avviene la vinificazione in purezza, gli altri vitigni ammessi dal disciplinare per la produzione del Morellino di Scansano sono Malvasia Nera, Montepulciano, Alicante, Colorino, Ciliegiolo e Canaiolo

 

Caratteristiche e abbinamenti gastronomici consigliati

 

morellino di scansano docg abbinamenti gastronomici

 

Nelle caratteristiche del Morellino di Scansano DOCG si può ritrovare tutto il fascino della Maremma e del terroir generoso in cui questo vino viene prodotto. La fertilità dell’ambiente si riflette nella sua intensità olfattiva e gustativa, che regala un’esperienza d’assaggio unica, soprattutto in abbinamento ai più deliziosi piatti della tradizione gastronomica toscana e - per estensione - italiana.

Il profumo è vinoso, in costante equilibrio tra i toni fruttati e floreali. All’esame olfattivo emergono le note di frutti di bosco, prugna e viola, ma non manca anche un’identità speziata che vivacizza il tutto, tra sentori di cannella, pepe nero e chiodi di garofano.

In bocca il Morellino stupisce per la propria indole delicata e leggera, grazie a una presenza moderata di tannini e una fresca sapidità che solletica il palato e che si distanzia da molti altri “colleghi” toscani più strutturati e decisi, come per esempio il Chianti

In tavola, questo vino rosso italiano esprime il meglio delle proprie note in accompagnamento ai secondi di carne, soprattutto ai più intensi e saporiti. Si sposa benissimo con arrosti, brasati e grigliate, ma anche ai particolari sentori della selvaggina.

Tra gli abbinamenti tra cibo e vino Morellino di Scansano non mancano inoltre gli antipasti e i primi. Al fianco di un tagliere di salumi e formaggi locali, può dare vita ad aperitivi vivaci, mentre sa il fatto proprio anche accanto a primi corposi e aromatici, come lasagne al ragù, risotti allo zafferano o piatti a base di funghi, tartufo o asparagi.

 

 

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