Il Metodo Classico utilizzato per Trento DOC, Franciacorta, Alta Langa e altri spumanti ancora affonda le proprie radici in Francia. È con lo Champagne che viene perfezionato nel corso del tempo, e differisce dal Metodo Charmat principalmente per il fatto che il vino le acquisisce le bollicine direttamente in bottiglia, durante un lungo periodo di riposo. Vuoi scoprire le differenze tra Metodo Classico e Metodo Charmat? Leggi qui!
Il nostro vino in bottiglia si prepara ad affrontare il periodo di maturazione: sono stati aggiunti lieviti e zucchero per sviluppare l’effervescenza. Purtroppo i lieviti producono residui. Le fecce non possono rimanere in bottiglia; si deve studiare una soluzione per eliminarle. Proprio a questo punto entrano in gioco i Remueurs.
L'arte delle Bollicine
Il primo a portare in Italia questo mestiere fu Giuseppe Gallese. Nato a Canelli nel 1858 e formatosi in Francia, Gallese è il padre dei Remueurs italiani. La sua eredità è riconosciuta a tal punto da aver dato un nome al Metodo che utilizzava: il Metodo Gallese.
Ma come funziona il lavoro di un Remueur? Con movimenti delicati e precisi, questi artisti del vino riescono a far scivolare i residui fino al collo della bottiglia. Lentamente, quotidianamente, con piccoli gesti sapienti le impurità si staccano dal vetro e si depositano vicino alla parte interna del tappo. In tre o quattro settimane un buon Remueur riesce a ottenere bottiglie con tutto il residuo raccolto nel collo.
Strumento di lavoro del Remueurs sono le Pupitres: un sistema di due tavole incernierate, fissate a formare una V rovesciata. Il legno è forato per consentire di inserire le bottiglie su tutta la superficie di ciascuna tavola. Il Remueur varia progressivamente l’inclinazione delle bottiglie, oltre a farle ruotare. Inclinazione e movimento rotatorio facilitano il deposito dei residui.
I Remueurs amano il vino. Sono a contatto con le bottiglie ogni giorno, sfiorano il vetro, accudiscono lo spumante, ne seguono la maturazione. Lo conoscono. Una buona notizia? Molto di quel che facevano è ora opera di macchinari, ma questi poeti dello Spumante resistono ancora in piccole cantine. A noi piace immaginarli nel fresco di locali antichi, con la sola musica prodotta dal vetro che accarezza il legno. La loro è una storia di lavoro e passione.
Come ogni storia di uomini e vino.
Ph. credits: champagnecampus.com | catalanwine365.wordpress.com | economia.uol.com.br