La Scuola Italiana stabilisce criteri aperti per l’abbinamento di cibo e vino, e offre una serie di tecniche differenti e complementari. Con la Scuola Francese le indicazioni diventano più stringenti: ci sono 3 indicazioni di massima per scegliere gli accostamenti, e 10 regole ferree che illustrano la corretta progressione dei vini ed escludono wine pairing giudicati oggettivamente errati. Curioso di saperne di più?
Abbinare cibo e vino
La Scuola Francese
I nostri cugini d’oltralpe stabiliscono 3 linee guida molto importanti da seguire quando si pianificano gli abbinamenti tra vino e cibo.
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Scegliere un vino bianco per accompagnare il pesce
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Scegliere un vino rosso per accompagnare la carne
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Scegliere un vino dolce per accompagnare i dessert
Si tratta di scelte dettate dalla tradizione, severe e poco aperte a eventuali variazioni di carattere personale. Se in linea di massima sono tutte e tre norme condivisibili, chiudono le porte a stuzzicanti wine pairing capaci di convincere anche i più reazionari tra gli appassionati. Un esempio? Chianti e Cacciucco. Se si sposa la Scuola Francese, questo sarebbe un accostamento da evitare come la peste; in realtà si tratta di un binomio vincente, sia per territorialità, sia per espressività dei sapori e per l’armonia che insieme riescono a creare.
I dieci comandamenti della Scuola Francese
Tenendo sempre a mente le prime indicazioni generali, addentriamoci nel cuore della Scuola Francese: il decalogo di regole da seguire per offrire abbinamenti cibo vino perfetti. Questo complesso di norme è stato per così dire teorizzato da Raymond Dumay nel 1967, all’interno della sua Guide du Vin.
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Nessun grande vino va servito con pesce, molluschi o crostacei
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I vini bianchi devono essere serviti prima dei vini rossi
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I vini più leggeri devono essere serviti prima di quelli più robusti
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I vini freschi devono essere serviti prima di quelli a temperatura ambiente
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Servire i vini secondo una progressione di gradazione alcolica crescente
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A ciascun piatto abbinare un solo vino
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I vini devono essere sempre proposti nella loro miglior stagione
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Ogni vino deve essere separato da quello successivo con un sorso d’acqua
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In un pasto non si deve mai servire un solo grande vino
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Mai servire con carni rosse o selvaggina un vino liquoroso bianco.
Criteri piuttosto severi, che lasciano poco spazio a sperimentazioni ardite. Al tempo stesso mettono al riparo da accostamenti poco felici, riducendo il rischio di errori clamorosi quando si studia quale vino abbinare ai nostri manicaretti. Il nostro suggerimento? Tenerli a mente quando è ora di stappare, senza però farli diventare una limitazione assoluta. Abbiamo già citato il caso del Chianti con il Caciucco, la classica zuppa di pesce livornese, accostamento che potrebbe far inorridire il più rigido fautore della Scuola Francese, ma che, alla prova dei fatti, si rivela estremamente interessante e riuscito. Identica situazione se proponiamo un bianco con carni rosse: se strutturato e importante, come ad esempio un Arneis, può rappresentare un ottimo pairing con tagli cotti al sangue.
Un Wine Lover deve sempre coltivare curiosità: conoscere le scuole di pensiero principali per sfruttarne le indicazioni, senza rinunciare a sperimentare e a offrire esperienze di gusto sempre nuove e stimolanti!
Che cosa pensi della Scuola Francese? È una tecnica di abbinamento cibo vino che ti convince? Condividi il nostro post sui Social e scrivi le tue impressioni per confrontarti con altri appassionati!
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