Chi ha ricordi di un’infanzia trascorsa a correre tra i filari, sa quanta importanza ha il tempo in campagna. Il tempo scorre lento quando occorre che passi in fretta, e troppo in fretta quando vorremmo rallentarlo. Il tempo è anche quello atmosferico: il caldo eccessivo, oppure la pioggia troppo frequente e intensa, e ancora la grandine o la neve abbondante. Il tempo è un fattore determinante per il vino, perché il suo carattere si forgia proprio quando i grappoli maturano. È giusto che alcuni vini abbiano un rapporto privilegiato con il tempo: sono i vini da meditazione.
I vini da meditazione
Ci sono vini che non accompagnano il pasto, ma che danno il meglio di sé quando sono bevuti soli. Tempo e pazienza sono il loro abbinamento migliore
Una serata rilassante può essere la cornice ideale per regalarsi una degustazione di Amarone della Valpolicella. L’Amarone è custode di misteriosi segreti, celati nell’imperscrutabile colore rosso scuro che lo caratterizza. Ispira piacevoli riflessioni, alimenta la conversione suscitando escursioni in territori filosofici: ti cattura e ti coccola, è il sublime prodotto della tradizione vitivinicola veneta, patrimonio di generazioni di cantinieri che nel corso degli anni hanno affinato la tecnica produttiva fino a confezionare dei veri e propri capolavori.
C’è una cerchia ristretta di comuni del cuneese che può vinificare il Barolo: sono soltanto 11. Per questo motivo sorseggiare un Barolo DOCG 2012 è come entrare in un circolo privato, un elegante e ristretto gruppo di intenditori che con gelosia conserva il piacere di perdersi in un vino austero e strutturato. Il Barolo è un velluto finemente lavorato, morbido e suadente. Tutte le complesse ispirazioni del gusto non sono mai aggressive, né troppo accese: la sua perfezione risiede in un equilibrio unico, raro e prezioso. Ha una doppia anima: conviviale se sposato a pietanze importanti, rilassata e stimolante quando diventa protagonista di chiacchiere a due, durante serate senza orologi, fatte di discorsi ispirati e silenziosi piaceri in un’aristocratica degustazione.
Il primo sorso disorienta per le infinite suggestioni. Quanta storia può contenere un bicchiere? E quanta memoria di un territorio? Il Brunello è questo: storia e territorio, cuciti insieme da un armonioso e pregiato sentiero di gusto. Ci sono l’autunno e i colli, c’è un susseguirsi di panorami odorosi, riecheggia la forza lontana di una natura in perenne cambiamento. Maestoso e vero, il Brunello offre un’esperienza articolata e mai banale, schiudendo aromi impressi nel suo corpo morbido e sensuale dall’invecchiamento nel legno. Tabacco e cacao, con precedenti ispirazioni di frutta e la pienezza calda che sa di Toscana. Ottimo vino da conversazione, equilibrato e possente al tempo stesso. Da provare anche con secondi a basi di carni rosse, saporiti e veraci gioielli della cucina tradizionale italiana.
Un intenditore si lascia sedurre dai vini che hanno storie da raccontare: e non rinuncia mai al tempo, ingrediente necessario per una degustazione completa e indimenticabile.