Non è un mistero che la Toscana sia una delle regioni più attive dal punto di vista vitivinicolo. Un clima propizio e antiche tradizioni produttive hanno dato vita nel corso dei secoli a varianti pregiate, tra cui spicca un rosso dal bouquet aromatico complesso.
Nel calice, il Vino Nobile di Montepulciano DOCG conquista prima di tutto lo sguardo, grazie a un colore intenso degno dei più preziosi rubini. Al naso inebria con il sentore floreale, fruttato, finanche speziato regala un’esperienza gustativa unica, degna di un Re!
Vino Nobile di Montepulciano DOCG: origine e curiosità storiche
La carta d’identità parla chiaro: il Vino Nobile di Montepulciano DOCG ha alle spalle molti anni di storia, ma se li porta decisamente bene.
Malgrado alcune ipotesi storiche collochino le sue origini all’epoca degli Etruschi, le prime testimonianze scritte della sua esistenza risalgono al 739, quando un chierico - tale Arnipert - regalò alla chiesa di San Silvestro a Lanciniano un vigneto coltivabile, situato nei pressi del castello di Policiano.
Le menzioni continuarono nel corso del Medioevo, ma fu nel Seicento che nacque una delle più note curiosità su questo prodotto locale. Nella poesia Bacco in Toscana, del 1685, il medico e naturalista Francesco Redi lo menzionò infatti in un verso inequivocabile: “Montepulciano d’ogni vino è il re”, grazie al quale il nome del Montepulciano fu associato al concetto di nobiltà e di prestigio, sebbene sia necessario attendere ancora un secolo (il 1787, per la precisione) prima di veder comparire ufficialmente il termine “Vino Nobile” in un altro documento.
Il boom produttivo del Nobile di Montepulciano avvenne nella prima metà del Novecento, quando questo vino rosso fu il protagonista di una vera e propria opera di promozione, che ne diffuse la fama anche al di fuori dei confini regionali.
Insignito del marchio DOC nel 1966, il Nobile si dimostrò ancora una volta un “vino dei primati”, poiché fu il primo vino in Italia a ottenere la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), nel 1980.
Terroir e caratteristiche del Vino Nobile di Montepulciano DOCG
Come avviene per molti altri prodotti vitivinicoli, la storia del Vino Nobile di Montepulciano DOCG è strettamente legata al suo territorio e alle condizioni climatiche della Toscana.
Non basta selezionare le uve giuste - in questo caso una variante del vitigno Sangiovese detta Prugnolo gentile, utilizzata almeno per il 70% - ma è fondamentale che le vigne si sviluppino sul terreno più adatto. La zona di produzione del Vino Nobile di Montepulciano DOCG si colloca presso l’omonimo comune in provincia di Siena, ed è caratterizzata da un suolo collinare sabbioso e argilloso. Questo vino, pertanto, non va confuso con il Montepulciano d’Abruzzo DOC, vino abruzzese prodotto a partire da uve Montepulciano. La particolare altitudine, inoltre - tra i 250 m e i 600 m sul livello del mare - crea le condizioni climatiche ideali per la produzione di un vino dall’aroma intenso e fruttato come questo.
La coltivazione dei vitigni di Vino Nobile di Montepulciano DOCG e l’affinamento del prodotto sono rigidamente regolamentate dal disciplinare, che stabilisce un periodo di maturazione minimo di 2 anni (a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia), trascorsi interamente in legno o in recipienti misti.
Solo trascorso questo periodo di tempo il vino può essere imbottigliato e immesso sul mercato, pronto per il consumo o per l’ulteriore invecchiamento, al quale si presta bene.
Le caratteristiche del Vino Nobile di Montepulciano DOCG si possono apprezzare fin dalla prima degustazione. Il suo colore rosso rubino brillante è una gioia per gli occhi e porta sulla tavola un tocco di vivacità immancabile per le cene più raffinate.
Al naso arriva intenso il sentore floreale, che richiama alla mente l’eleganza della viola e della rosa. Un sorso e l’eccellenza di questo vino viene infine confermata da una leggera acidità e da toni freschi che accolgono sia il retrogusto fruttato conferito dal Prugnolo Gentile (che ricorda, appunto, le prugne), sia un sentore leggermente speziato.
Un vino asciutto e complesso, che merita di essere esaltato dai piatti giusti!
Il Nobile di Montepulciano DOCG a tavola: con cosa abbinarlo?
Ottimo per l’invecchiamento, questo vino è anche un eccellente compagno per pranzi e cene di spessore, protagonista della tavola proprio come il suo nome suggerisce. Gli abbinamenti perfetti per il Vino Nobile di Montepulciano sono le portate di carne, rossa e bianca, meglio ancora se tipiche del territorio di appartenenza. Piatti a base di selvaggina, per esempio, una classica Fiorentina o una Chianina. Da provare sono gli accostamenti con il tartufo, capaci di esaltare in modo particolare il bouquet aromatico di questo vino.
Tra i piatti tradizionali che possono essere sposati a una bottiglia di Nobile di Montepulciano non mancano lasagne o paste fresche al ragù (di lepre, cervo o cinghiale), ma questo vino non disdegna anche i sapori di mare, come la paella, o i sapori speziati, come il curry.
Per gli amanti degli accostamenti tra vino e piatti vegetariani, si può optare infine per un ricco tagliere di formaggi e verdure grigliate, ai quali questo “Re dei vini” può senz’altro dare una marcia in più!
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