Vino Syrah: storia, caratteristiche e abbinamenti

Un vino internazionale, potente e versatile, che ha conquistato il mondo

Vino Syrah: storia, caratteristiche e abbinamenti

Data Pubblicazione: 09/10/2024

 

In Italia è uno dei più noti rappresentanti della tradizione enologica siciliana, ma il Syrah (anche noto come Shiraz) ha trovato casa in diverse parti del mondo, partendo probabilmente dalla Francia, per poi arrivare anche in Australia, Sud Africa, Sudamerica e Stati Uniti. Difficile dunque descrivere questo vitigno e i suoi vini senza fare un viaggio intorno al mondo: ecco una guida alla scoperta della storia, delle caratteristiche e degli abbinamenti gastronomici del vino Syrah!

 

Storia di un vino potente e versatile

 

Raccontare la storia del vino Syrah in modo lineare è un’impresa complessa, a causa delle sue origini avvolte nel mito e contese tra diversi Paesi. Alcune teorie collocavano erroneamente le origini di questo vitigno a Siracusa, in Sicilia, e altre a Shiraz, nell’antica Persia, ma alcune ricerche condotte sul DNA del vitigno a fine anni ‘90 hanno chiarito molti dubbi. Il Syrah, infatti, deriva ufficialmente dall’incrocio (in un’epoca non identificata) tra i vitigni francesi Mondeuse Blanche e Dureza, un tempo diffusi nel Rodano settentrionale, da dove questo vitigno internazionale è stato esportato in tutto il mondo.

 

Si ipotizza che raggiunse la zona grazie all’importazione da parte dei Persiani, oppure che fu il popolo greco dei Focesi a condurla fino a Marsiglia, dove poi si diffuse nel resto del mondo. Si dice anche che fosse particolarmente apprezzato da Cleopatra, che Marco Aurelio Probo nel III secolo lo importò prima a Siracusa e poi in Gallia, e che Plinio il Vecchio si riferisse proprio al Syrah quando nella sua Naturalis Historia menzionava una certa vite allobrogica. L’ennesima leggenda attribuisce invece ai crociati l’introduzione delle piante nel Rodano, dopo le Guerre Sante.

 

In Italia si diffuse in particolar modo in Toscana, dove fu utilizzato per migliorare la vinificazione del Chianti, e il suo nome compare per la prima volta in documenti della prima metà dell’Ottocento. Il vitigno fu poi importato dalla Francia fino all’Australia nel 1821 dallo scozzese James Busby (e solo in seguito nel resto del mondo), e qui conobbe una grande fortuna, sviluppando un’identità propria e divenendo - con il nome di Shiraz - l’uva a bacca rossa più importante del Paese.

 

Syrah vs. Shiraz: curiosità sul nome e Paesi produttori

 

Produzione di vini shiraz nel mondo

 

La doppia grafia con cui questo vino viene chiamato dipende solo in parte dal nome con cui esso è noto nei diversi Paesi produttori. Le differenze tra Syrah e Shiraz si devono soprattutto allo stile di vinificazione.

 

Lo stile detto “Vecchio Mondo” è quello scelto tipicamente da Italia e Francia per la produzione del Syrah, elegante e caratterizzato da toni terrosi ed erbacei, con un sottofondo di spezie spesso presente e tannini pronunciati.

 

Secondo lo stile “Nuovo Mondo” - in genere usato per la produzione della versione extraeuropea di questo vino, sono le note fruttate a essere messe in risalto, assieme alla buona struttura, alla corposità e ai tannini morbidi.

 

I più rilevanti protagonisti della produzione di questo vino sono:

 

  • Europa: in Francia - suo Paese ufficiale d’origine - viene prodotto soprattutto nella Valle del Rodano, mentre in Italia ha trovato una casa particolarmente accogliente in Sicilia, dove viene usato in blend con il Nero d’Avola. Altre zone di produzione sono Toscana, Lazio, Puglia e Piemonte. Il Syrah italiano viene vinificato secondo lo stile “Vecchio Mondo”, dando vita a una struttura leggera, a sentori erbacei, terrosi e pepati, con delle naturali differenze a seconda dei terroir e delle etichette.

 

  • Australia: con il nome di Shiraz viene coltivato in numerose aree vinicole, come la Barossa Valley, la McLaren Vale e Coonawarra. A seconda del terroir questo Syrah assume caratteristiche organolettiche diverse, ma lo stile “Nuovo Mondo” punta soprattutto su aromi fruttati, su una buona struttura, una leggera acidità e un sottotono speziato e pepato.

 

  • Stati Uniti: apparso per la prima volta in California negli anni ‘70, oggi questo vino viene prodotto soprattutto a Paso Robles, Napa, Sonoma, Columbia Valley e Santa Barbara, e viene menzionato in genere con la variante Syrah. A livello di sentori, somiglia più alla versione australiana che a quella europea, presentando note più fruttate e speziate.

 

  • Sudamerica: una buona parte della coltivazione del Syrah si è concentrata anche negli stati del Cile e dell’Argentina (nonché Brasile e Uruguay), assumendo caratteristiche che cambiano a seconda delle zone di provenienza. Le zone fresche del Cile donano acidità e sentori di olive nere, quelle più calde spingono sui toni di frutti neri, mentre le aree montane aggiungono speziatura. In Argentina i vini rossi Syrah sono molto simili a quelli australiani, fruttati e corposi, un po’ più speziati nelle zone dalle maggiori altitudini.

 

  • Sud Africa: le condizioni climatiche piuttosto calde che caratterizzano il terroir di questa zona si riflettono sulle note organolettiche di questo Shiraz, che puntano tutto sui toni fruttati piuttosto accentuati - soprattutto frutti neri - e sui tannini pronunciati, ma bilanciati da una buona acidità. Non mancano anche i sentori di pepe e spezie.

 

3 vini Syrah da provare e abbinare

 

Dopo aver esplorato le caratteristiche del vino Syrah/Shiraz nei diversi continenti, non c’è modo migliore per approfondire la conoscenza di questi vini se non attraverso delle proposte ad hoc.

 

1.         Syrah Terre Siciliane IGT

 

Pur rientrando nel panorama produttivo della gran parte del Belpaese, è soprattutto in Sicilia che questo vino trova la propria zona prediletta, dando vita a etichette eccellenti.

 

È naturale dunque aprire questa rassegna di migliori vini Syrah con un Syrah Terre Siciliane IGT.

 

La veste color rosso-violaceo è solo il primo dei tratti eleganti di questo vino, che conquista l’olfatto con aromi di frutta matura, che evolve in note di mora all’assaggio.

 

Il sorso corposo ed elegante lo rende un eccellente compagno per molti piatti, dai primi saporiti ai secondi di carne, passando agli antipasti a base di salumi.

 

La temperatura ideale per il Syrah siciliano si aggira tra i 18° e 20°C. Gli abbinamenti tra Syrah e cucina mediterranea o siciliana sono azzeccatissimi: una corposa pasta alla norma, anelletti al forno alla palermitana, involtini alla siciliana o un piatto di falsomagro, oppure un corposo tagliere misto con salame di suino nero o soppressata siciliana.

 

2.         Shiraz Cabernet Koonunga Hill "76"

 

Un calice di Shiraz Cabernet Koonunga Hill "76" è un vino da provare assolutamente se desideri conoscere più da vicino lo stile australiano. Il terroir caldo e assolato e la maturazione in botti di rovere hanno dato vita a un prodotto che è l’espressione più autentica del Syrah internazionale.

 

Caratterizzato da un colore rosso acceso, all’esame olfattivo presenta la stessa vivacità, con sentori intensi di frutta scura e prugna e un sottotono accattivante di cioccolato, legno e spezie. Il risultato è un profilo elegante e armonioso, che conquista il palato con i suoi tannini intensi e un buon livello di acidità.

 

Ottimo per l’invecchiamento in cantina, i migliori abbinamenti con il vino Syrah (servito fresco attorno ai 14°C) sono quelli a base di selvaggina, come tagliatelle al ragù di cinghiale, petto di fagiano alla brace, polenta e cervo o quaglia al forno, i cui sapori intensi e pungenti sono ben sostenuti dalla grinta di questo vino.

 

3.         "Meerestein" Shiraz-Mourvèdre

 

Chiude infine questa rassegna di Syrah e Shiraz internazionali un vino sudafricano, il "Meerestein" Shiraz-Mourvèdre. Prodotto nella zona di Western Cape, sferzata dalle brezze oceaniche, questo prodotto conquista i sensi con note particolari, che lo differenziano dalle varietà già proposte.

 

Non mancano ovviamente i sentori di frutta rossa e spezie tipici dello stile “Nuovo Mondo” che caratterizza la gran parte dei Syrah internazionali, ma un tocco di originalità è conferito da note vegetali che rendono il tutto ancora più interessante. All’assaggio i tannini sono moderati e la leggera acidità contribuisce a rinfrescare il palato.

 

Anche questo Syrah con gli abbinamenti di carne va a nozze (meglio ancora se a una temperatura di servizio di 18°C ) motivo per cui si può spaziare senza problemi. Per un pranzo della domenica lo puoi stappare con un classico arrosto di maiale con le patate, o con una saporita bistecca ai ferri, ma risulta eccellente anche per una serata spensierata a base di panini con hamburger di manzo.

 

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