Con le giornate che si allungano e l’aria di primavera che invoglia a stare fuori casa, ecco che iniziano i tuoi famosi weekend fuori porta. Che sia una gita al lago o una passeggiata in un’altra città, l’importante è scoprire sempre posti nuovi (e magari non lasciarsi scappare un bel pranzo tipico). E per bere i grandi nomi dell’enologia italiana, quale miglior posto se non la Toscana? Patria di grandi vini rossi famosi in tutto il mondo, come il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano e la Vernaccia di San Gimignano, è la meta perfetta per un weekend all’insegna del gusto e del relax.
La terra del Chianti, ma non solo
Uno dei vini più emblematici della regione è sicuramente il Chianti, nelle due denominazioni Chianti DOCG e Chianti Classico DOCG. Queste si differenziano tra loro per disciplinare, area di produzione e Consorzio di tutela. Il Chianti Classico infatti, che presenta il simbolo di un gallo nero sull’etichetta come da tradizione, è quello prodotto nel vero cuore del Chianti, nelle aree più vocate. Prodotto principalmente con uve Sangiovese, il Chianti DOCG si presenta come un vino dal colore rosso rubino intenso, con aromi di frutta matura e ciliegia, note delicatamente speziate e un tannino presente, ma non invasivo. Nella sua versione Riserva, che prevede un invecchiamento di almeno 24 mesi, la speziatura viene ulteriormente accentuata: ed ecco che esce la vaniglia, con anche una punta di cannella, a completare un bouquet ricco e intenso.
Il paesaggio collinare e le caratteristiche particolari del suolo, rendono la regione una dei principali produttori di vino a livello nazionale. Oltre al Chianti, sono infatti molti i vini rossi conosciuti e apprezzati da tutto il mondo. Come ad esempio il Vino Nobile di Montepulciano, intenso e corposo, caratterizzato da aromi di ciliegia, prugna e viola, oltre che da una persistenza per nulla banale: insomma, nobile di nome e di fatto. Oppure il Morellino di Scansano , il più giovane dei vini di Toscana e forse quello più “facile” da bere, anche per chi non è esperto. Fresco e fruttato, è sicuramente un vino da tutto pasto, perfetto per le più svariate occasioni. Non dimentichiamo poi il Brunello, il Rosso di Montalcino e tutti quei vini prodotti da blend di uve internazionali, come i Supertuscan, che vedremo più avanti.
E i vini bianchi? Ci sono anche loro
Nonostante la maggior parte dei vitigni coltivati siano a bacca nera, occupando l’85% della superficie vitata, la Toscana può annotare nel suo patrimonio vinicolo anche importanti vini bianchi. Meno conosciuti, ma non per questo inferiori per qualità, come ad esempio la Vernaccia di San Gimignano, prima DOC italiana nel 1966, forse uno dei pochi bianchi capaci di reggere bene il passare del tempo. Insieme a questa denominazione, ricordiamo l’Ansonica Costa Argentario, il Bianco di Pitigliano, la Candia dei Colli Apuani, il Pomino Bianco e l’inconfondibile Vermentino.
I Supertuscan: quando uscire dagli schemi regala vini di grande pregio
Verso la metà degli anni Ottanta, nel pieno fervore enoico per la ricerca di una maggiore qualità dei vini, alcuni produttori dell’area del Chianti Classico decisero di non rispettare i rigidi paletti imposti dal disciplinare di produzione, ma di seguire invece il proprio istinto, rivendicando una maggiore libertà nel decidere come fare il proprio vino. Dal blend di vitigni autoctoni e internazionali, con un passaggio in barrique, nacquero dunque i cosiddetti Supertuscan: vini di altissimo pregio, apprezzati a livello mondiale nonostante non rientrassero in alcuna denominazione. Ad oggi, rimangono ancora etichette molto richieste e amate, vendute anche a prezzi stellari, ricercate da appassionati ed esperti.
I vini toscani in cucina: via libera a carne alla griglia e selvaggina
Data la corposità e l’intensità dei vini toscani, uniti alla loro rinomata rotondità e complessità, gli abbinamenti di maggiore successo sono quelli con la carne, da quella grigliata alla selvaggina. Via libera dunque a spezzatini, stracotti e alla tradizionale bistecca alla fiorentina. Ma anche le ricche minestre di legumi regalano soddisfazione, come anche la tradizionale ribollita a base di pane raffermo e verdure. Se invece in programma c’è un menu di pesce o carne bianca, l’accostamento migliore è con un bianco delicato, in armonia tra freschezza e sapidità: noi ti consigliamo il Toscana Bianco Selvato.
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